Grillo ha annunciato tramite un post sui suoi canali social che oggi, martedì 3 dicembre, alle ore 11:03, diffonderà un «delicato messaggio». L’annuncio è accompagnato da una foto che lo ritrae insieme al co-fondatore del Movimento 5 stelle Gianroberto Casaleggio, scomparso nel 2016. Grillo ha invitato i suoi follower a seguire il suo intervento sul blog, su YouTube e sulla pagina Facebook. Il tempismo della dichiarazione, fissata a due giorni dall’inizio della votazione sul suo ruolo politico, prevista dal 5 all’8 dicembre, lascia presagire importanti sviluppi interni al Movimento.
La votazione segue la richiesta di sfiducia espressa nel primo turno, conclusosi il 24 novembre, con 34 mila voti favorevoli su 54 mila partecipanti. Tuttavia, Grillo ha messo in discussione la procedura, chiedendo la certificazione esterna del voto online tramite una società indipendente. Dopo un iniziale via libera a SkyVote, Grillo ha proposto altri nominativi per la certificazione, suscitando nuovi attriti con il presidente Giuseppe Conte. «Adesso mi riprendo il simbolo», avrebbe dichiarato Grillo secondo indiscrezioni, richiamando il documento che attribuisce la proprietà del logo del Movimento all’Associazione di Genova da lui controllata.
L’atteso messaggio previsto per oggi sarà, probabilmente, legato al voto che si terrà dal 5 all’8 dicembre, visto che Grillo può impugnare il nuovo statuto e nel caso che un giudice dovesse dargli ragione Conte decadrebbe perché la sua carica non era prevista dallo Statuto precedente, che venne approvato l’11 marzo del 2022.
Becchi, professore di Filosofia del Diritto e tra gli ideologi del primo MoVimento, provando ad anticipare l’intervento di domani annunciato dal fondatore del M5S anticipa: «Grillo certo dirà qualcosa al riguardo –sottolinea dopo il suo tweet lanciato sul tema –. Un movimento di grillini senza Grillo non può esistere. Come una Lega senza Bossi non sarebbe più la Lega, così un M5S senza Grillo non è più il M5S. Vedremo il voto…».
Il nuovo statuto, aggiunge il prof ideologo dei pentastellati della prima ora, «Grillo può ancora impugnarlo, come ha bene messo in rilievo l’avvocato Borrè. E se un giudice dovesse dargli ragione Conte decadrebbe perché la sua carica di presidente non era prevista dallo Statuto precedente. Pertanto Grillo si mangerebbe così il Conte banana come il magnate Sun si è mangiato quella di Cattelan, appesa ad un muro con il nastro isolante. E non finisce lì: poi Grillo si riprenderà anche nome e simbolo…».
Toninelli che, in veste di membro del Collegio dei probiviri del Movimento 5 stelle, nella consueta intervista a Controinformazione, pubblicata sulla sua pagina Facebook, vaticina: «Beppe Grillo è a tutti gli effetti, come confermato anche da Giuseppe Conte, proprietario del simbolo. E sta dicendo: “Avete rovinato tutto, la politica come francescana. I due mandati. E avete cancellato tutte le regole statutarie e fondative. Chi se ne frega di come andrà la seconda votazione, tanto il quorum lo raggiungeranno”. E quindi immagino che farà scrivere i suoi legali per rimpossessarsi del simbolo. Pertanto Conte, anche formalmente, sarà obbligato a fare il suo partito che sostanzialmente c’è già», profetizza e analizza l’ex ministro Toninelli.
Toninelli va anche oltre e sentenzia: «A Grillo non servono i fedelissimi, perché non vuole fare politica. E a lui non interessano i milioni di euro che sono nella cassa dell’associazione. Ma ha cercato di salvaguardare i principi e i valori fondativi del Movimento 5 Stelle. Sono invece più attivi i fedelissimi di Conte, e hanno il fine che lui continui il gioco senza più il limite dei due mandati, per poter loro fare il terzo e il quarto mandato. C’è una grande differenza: Grillo non ha bisogno di fedelissimi, ha un atto costitutivo del M5s di gennaio del 2019 che dice che lui è il proprietario. E che lui è stato tradito dal presidente nominato. Il quale, invece, ha bisogno di fedelissimi»…
Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, fondatore del Movimento 5 stelle, in una intervista a La Verità commenta lapidario: «È l’eclissi finale del Movimento 5 stelle. Spero perlomeno che adesso cambino nome. Il M5S è diventato un partito respingente, esclusivo e non inclusivo, con mille mandati e il potere concentrato in una sola persona. La volontà è quella di fondersi con il Pd e forse l’obiettivo di Conte è candidarsi alla segreteria del Partito democratico». Manca solo il finale che arriverà stamattina, alle 11.03, da Beppe Grillo…