Tutti quelli che pensavano che l’intervento di Grillo ieri avesse provocato sconcassi sono rimasti delusi. Si è trattato di una malinconica esibizione di un personaggio che ha fatto il suo tempo, con il suo solito ripetere frasi roboanti ma prive di contenuti. Nessuna riscossa all’ orizzonte. L’ unica cosa concreta che ha detto è: “il movimento è morto”. Quindi una morte con contestuale e rapida sepoltura senza preghiere. Su questo punto però, il comico genovese, ha lasciato intendere di avere un asso nella manica per ribaltare il verdetto dell’ assemblea e tornare agli albori. Ovviamente è solo un’ipotesi e tale rimarrà, al massimo si può immaginare un’altra mesta e nostalgica esibizione. Il tempo in cui gli italiani si lasciarono sedurre dai ‘ vaffa’ e dalla demagogia è terminato. Ciò che oggi appare è che Beppe Grillo ha perso la sua tensione e il suo rivale , Giuseppe Conte, non è ancora il vincitore politico. Potrà diventarlo, ma prima dovrà presentare una proposta con un programma chiaro e coerente. Non potrà giocare alla lotta al sistema, perché con lui il movimento è entrato a pieno titolo nel sistema e ne usa gli strumenti. Quello che aveva consentito a Grillo la vittoria nel 2018 è da tempo esaurito. L’ azione di governo dei 5 Stelle dal 2018 al 2022, si è sostanziata con una forte iniezione di assistenzialismo che si è tradotta prima in reddito di cittadinanza, con la presunzione di abolire la povertà e poi è passata all’ era del super bonus . In politica estera optarono per una linea anti occidentale che oggi con Conte è diventata filo russa e a tratti ostile a Zelensky. Conte da parte sua ha la potenzialità di ricostruire l’identità del movimento e un partito personale. Sul lato delle alleanze a sinistra, il cosiddetto campo largo, Conte deve accontentarsi di lasciare la leadership ai democratici, la legge dei numeri non fa sconti. Il PD pesa il 23% , il doppio dei 5S e allo stato non c’è confronto. Le ambizioni , almeno così si diceva , di Conte di tornare a Palazzo Chigi, almeno per ora, debbono essere accantonate . Deve accettare di essere il secondo partito della coalizione e in più le elezioni devono essere prima vinte. L’ idea contiana di incarnare lo spirito progressista è solo una mera illusione , perché il movimento ha ben poco di sinistra. A Conte non resta altro che ripensare e riflettere sui suoi prossimi passi.
Grillo ” il movimento è morto”
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