Nelle prossime ore si svolgerà l’Assemblea Costituente del Movimento 5 Stelle tanto voluta da Giuseppe Conte alla quale potrebbe partecipare a Beppe Grillo chre sarebbe arrivato a Roma, all’antivigilia della Costituente che Giuseppe Conte ha fortemente voluto come fase di ‘rifondazione dal basso’ del Movimento 5 Stelle.
Ad ogni modo resta possibile che la presenza di Grillo a Roma possa essere un segnale per Conte che, dal canto suo, non si è certo tirato indietro nel parlare del comico e della sua eventuale partecipazione alla Costituente.
“Se Grillo viene alla Costituente è il Garante, è ovvio che può partecipare. E ci mancherebbe”, ha detto l’ex Premier, allo stesso tempo, però, Conte ha anche affermato: “ si fosse speso per venire con noi in trincea quando c’è da votare, per cercare di rimboccarsi le maniche con tantissimi attivisti che sul territorio si impegnano, spesso anche con non risultati brillanti, perché in molti territori abbiamo tanto da lavorare. Noi stiamo sempre agendo con grandissima coerenza e cuore e passione di tantissimi iscritti. 88mila iscritti hanno oggi la possibilità di votare il futuro del Movimento”.
Luigi Di Maio, ex ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle, riaccende il dibattito sul suo possibile ritorno nell’arena politica grillina.
Durante un’intervista rilasciata al QN e riportata da Il Tempo, l’attuale Rappresentante speciale Ue per il Golfo Persico ha elogiato l’evoluzione di Giuseppe Conte nel partito.
“I molti cambi? Sono il sintomo di un’esigenza di cambiamento che condivido. Non ho mai creduto nell’ortodossia. Il Movimento 5 Stelle è sempre cresciuto attraverso momenti evolutivi di questo tipo“.
Uno dei nodi più dibattuti all’interno del M5S riguarda la regola del limite dei due mandati, una norma storica che – secondo Di Maio – andrebbe superata. Ho sempre pensato che quella norma andasse superata. Credo infatti che sia naturale voler preservare le competenze nate in tanti anni di esperienza. Competenza è ciò che chiedono gli elettori“.
Di Maio ha inoltre criticato le limitazioni interne che vietavano ai parlamentari di assumere ruoli amministrativi locali: “Un vulnus che derivava da una regola interna, che vietava ai parlamentari di andare poi a fare i sindaci, i consiglieri, i governatori. Per questo dico: il M5s si evolve, se serve, con la democrazia interna“.
Di Maio non ha risparmiato riflessioni sulla crisi elettorale che ha colpito il Movimento 5 Stelle negli ultimi anni. A suo dire, molti elettori grillini si sono spostati verso il centrodestra o sono rimasti intrappolati nel partito dell’astensione. Il Pd fa il resto. La segretaria Elly Schlein, con le sue politiche, credo parli molto all’elettorato grillino. Il posizionamento nel campo del riformismo oggi non è né giusto né sbagliato. Semplicemente è imprescindibile“.