Operazione con i droni
Fonti del Pentagono hanno fatto sapere che l’esercito ucraino ha ritirato alcuni carri armati americani modello “Abrams M1A1”, dal teatro di guerra perché i droni russi li avevano individuati e li rendevano vulnerabili. Notizia confermata, anche, da Kiev. A farlo è stato Maxim Buzhansky, il deputato della Verkhovna Rada dell’Ucraina. Sembrerebbe, infatti, che l’esercito di Mosca avrebbe distrutto diversi M1 Abrams, rendendo, di fatto, vulnerabile l’assetto militare targato NATO, in Ucraina. Per questa ragione l’alleanza del nord Atlantico starebbe pensando di dotare i carri armati di una speciale e potenziata armatura per cercare di renderli invulnerabili dagli attacchi degli UAV russi, al fronte. Di fatto l’impiego, in Ucraina, dei armati americani M1A1 Abrams, che costano circa 10 milioni di dollari l’uno, avrebbe dovuto segnare una svolta nel conflitto. Con questo tipo di mezzi si sarebbe dovuta creare una sorta di cortina infrangente che avrebbe dovuto, secondo i piani militari, rompere le linee di avamposto di Mosca. Non è andata così e questo ha creato una sorta di allarme in casa NATO. Sono stati i droni da ricognizione, ricerca e attacco russi a individuare e distruggere i carri a ridosso del fronte di guerra facendo registrare gravissimi danni alle truppe di Kiev.
Si rischia di restare fuori dai circuiti internazional