Usa. I democratici ora devono cambiare profilo

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Non basterà cambiare candidato per tornare ad essere competitivi nella campagna elettorale, occorre cambiare profilo. Dopo l’attentato in Pennsylvania, nulla è più come prima. Quel volto insanguinato dell’ex Presidente, la bandiera americana alle spalle, quel pugno chiuso e il grido fight (combattete) sono destinati a diventare lo slogan in vista del voto del 5 novembre. Contro Trump i democratici non solo devono cambiare candidato, ma anche profilo e una nuova strategia. Ai Dem non serve più dire che Trump vuole mortificare la democrazia, perché lo stesso è diventato una vittima e nello stesso tempo un icona. Senza dubbio la figura di Trump è divisiva e la sua responsabilità nell’assalto a Campidoglio è sicuramente morale se non giuridica, ma nonostante ciò la sua figura politica non ne è uscita indebolita e dovremmo chiederci il perché. I leader democratici sono più popolari in Europa che in patria. In questi giorni si fanno dietrologie e complottismi in merito all’attentato e alla presunta superficialità della scorta. Spesso si parla, si traggono conclusioni affrettate, ma bisogna conoscere come si svolgono gli incontri elettorali. I leader sono sempre super esposti. Trump in particolare è sempre in giro ed ora è più forte di prima, ma non imbattibile. In questi anni il partito democratico ha perso la fiducia presso i più deboli, in particolare presso gli immigrati di lingua ispanica che si sono progressivamente spostati a destra. Poi la spaccatura tra l’ala radicale e quella centrista ha completato il quadro delle difficoltà. La guerra a Gaza rappresenta per i democratici un altro fardello, perché per tradizione rappresentano la gran parte della comunità ebraica e quindi i giovani del movimento pro Palestina si sono allontanati. I ceti popolari si sentono rappresentati più da Trump che da Biden nel quale vedono un fantasma debole e irrazionale , a questo si aggiunga che i democratici si sono resi protagonisti del disastroso ritiro dall’Afghanistan. dell’incapacità di gestire la guerra Ucraina, per non parlare dell’impotenza nei confronti di Israele nel conflitto contro i palestinesi. Con questo non dico che per i dem sia finita, ma devono adottare una nuova strategia, presentarsi come forza pacificatrice in grado unire gli USA e rappresentarli fuori dai confini nazionali, uniti e agire con molta attenzione in uno scacchiere internazionale, mai come oggi, molto complicato. Quindi i democratici non possono adeguarsi ai toni di Trump , enfatici e mai come in questo momento saranno trionfalistici , visto che sarà guardato da molti americani come il leader che da ferito si è rialzato , un leader solido, quello di cui l’America ritiene di aver bisogno.

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