Donal Trump è arrivato a Roma sovrapponendo fede e geopolitica . La fede è quella degli oltre un miliardo e mezzo di fedeli e descrive una sorta di palcoscenico internazionale dal quale Trump vuole rilanciare il messaggio che l’ America è ” una nazione sotto Dio”. Questo è anche il motivo per cui il 53% dei cattolici americani lo hanno votato,per porre fine o quantomeno limitare la cultura woke , diritti di genere ed immigrazione. Ciò che accomuna il movimento trumpista, dai cattolici agli evangelici è la volontà di ” ribaltare l’ America” ; far riscoprire agli americani il legame fra Patria , famiglia e fede. Sono valori condivisi da molti partiti sovranisti europei, in Italia da Salvini a Giorgia Meloni, e l’ auspicio è che il Successore di Papa Francesco possa esserne se non l’ interprete, almeno un valido interlocutore. L’ auspicio è che il prossimo Conclave possa tenere presente le istanze dell’ ala conservatrice della Curia Romana. Il tutto in funzione di una ricostruzione dell’ Occidente sotto una giuda sovranista e suprematista . Del resto la stessa nostra Presidente del Consiglio, durante la sua visita alla Casa Bianca, ha manifestamente ribadito questi concetti. Trump con la sua venuta ai funerali del Papa, si trova , inaspettatamente davanti all’ opportuna di imporsi sulla scena della fede globale. Ma al di là della fede c’è anche la politica internazionale e l’ opportunità di poter dialogare fisicamente con Ursula von der Leyen, Macron, per cercare di riprendere un dialogo con alleati , che apertamente ha definito parassiti. Avrà l’ occasione di incontrare Zelensky per fargli digerire il piano di pace tutto pro- Putin. Potrà discutere di dazi e trovare un compromesso per tranquillizzare i mercati e dedicarsi al confronto/scontro con la Cina. Alla fine le esequie di Papa Francesco si sono trasformate in un crocevia tra fede e geopolitica. Chissà se Lui si rivoltera’ nella bara o sorriderà in segno di commiserazione ? Il tempo e la storia, un giorno ce lo diranno .
I funerali di Papa Francesco un crocevia tra fede e geopolitica
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