I rilievi del Quirinale sul 2 per mille ai partiti

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Un avviso al Parlamento sarebbe arrivato dal Quirinale dopo che è stato depositato un emendamento al dl fiscale che riforma la ripartizione del 2 per mille ai partiti. Tre sono i profili su cui si sarebbero registrati i rilievi del Colle, come scrive anche il Sole24 ore: le modifiche alla normativa vigente contenute nell’emendamento sono disomogenee rispetto al testo del decreto che deve avere le caratteristiche di necessità e urgenza, una riforma necessiterebbe di un provvedimento ad hoc più articolato e l’emendamento ha un impatto sulle finanze pubbliche. Per questo dopo aver studiato la formulazione del testo, il capo dello Stato ha fatto sapere alla presidenza del Senato che in caso di via libera all’emendamento potrebbero esserci difficoltà al momento della firma.

Ogni anno i contribuenti hanno la possibilità di destinare una quota dell’Irpef a favore di uno dei partiti politici iscritti nel registro ufficiale. Conosciuto come il 2×1000, questo sistema è l’unica forma di finanziamento pubblico rimasta ai partiti, dopo l’abolizione dei rimborsi elettorali nel 2014.

Nel 2024, come negli anni precedenti, i numeri sui fondi ricevuti sono stati oggetto di attenzione: dal Partito Democratico, che continua a primeggiare, fino a Fratelli d’Italia, che ha visto la propria quota in aumento. Ma chi ha guadagnato di più e come sono andate le cose rispetto agli anni passati?

Nel 2023 il Partito Democratico (PD) ha mantenuto il suo primato, raccogliendo la quota più alta del 2×1000, con circa 8,1 milioni di euro, pari al 33,7% del totale, dominando nella raccolta dei fondi.

A seguire, al secondo posto, si trova Fratelli d’Italia (FdI) che ha ricevuto circa 4,8 milioni di euro, in aumento del 53,5% rispetto all’anno precedente. Il Movimento 5 Stelle (M5S), che solo dal 2022 ha iniziato a partecipare al sistema del 2×1000 dopo aver cambiato posizione riguardo al finanziamento pubblico, ha raccolto 1,8 milioni di euro, una cifra significativa considerando che era la sua prima volta in questa classifica. La Lega, nonostante un passato di successi, ha visto i fondi diminuire nel corso degli anni e nel 2023 ha raccolto solo 1,5 milioni di euro.

A sorpresa, Forza Italia non ha visto numeri rilevanti, raccogliendo solo 618.000 euro, una cifra inferiore a formazioni politiche con rappresentanze parlamentari più limitate, come +Europa e Sinistra Italiana. Se da un lato i contribuenti scelgono con il 2×1000 di destinare una parte della propria imposta sul reddito ai partiti, dall’altro lato i partiti si rivolgono anche a fonti private per sostenere le proprie attività politiche.

Dal 2015, anno in cui il 2×1000 è stato introdotto come forma di finanziamento, si è visto un aumento progressivo nelle risorse raccolte. Il numero di contribuenti che scelgono di destinare il 2×1000 è aumentato del 58% dal 2015 al 2023, con un raddoppio complessivo delle risorse disponibili. Nel 2023, il totale raccolto ha raggiunto i 24 milioni di euro, in crescita rispetto ai 12 milioni del 2015. https://datawrapper.dwcdn.net/59Nxa/1/

Il trend del 2×1000 si riflette anche nel panorama politico:

  • Fratelli d’Italia ha visto una crescita del 567% rispetto al 2018
  • la Lega ha registrato una flessione, passando dai circa 3 milioni di euro nel 2019 a soli 1,5 milioni nel 2023
  • +Europa ha visto una leggera crescita

Con il continuo aumento dei fondi destinati al 2×1000, l’idea di raddoppiare il finanziamento ha messo in allarme il presidente della Repubblica, che di recente, come detto in apertura, ha bocciato una proposta di emendamento al 2×1000. Se la proposta fosse stata accolta – e basandosi sulle scelte dei contribuenti del 2024 – il Pd avrebbe potuto ottenere circa 16 milioni di euro, mentre Fratelli d’Italia circa 9 milioni di euro. A seguire la Lega, che avrebbe raggiunto quota 2,2 milioni di euro e il M5S circa 3 milioni di euro.

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