E se cambiasse anche Berlino? L’ attenzione dagli Usa si sposta in Europa: la Germania il 23 Febbraio è chiamata alle urne. Sapremo se l’ Europa ha ancora la forza e la speranza di reagire alle trasformazioni in corso a livello globale che la minacciano ed in particolare se saprà regolare il rapporto con Donald Trump. L’ America si candida come la maggiore potenza che pone mano al nuovo ordine mondiale. Ovviamente tutto cambia perché nulla cambi. È uno tsunami dal quale gli europei non saranno risparmiati. La Germania il motore economico trainante del Vecchio Continente è in crisi, ma resta l’ unico Paese che può indirizzare il futuro dell’ Unione. I sondaggi dicono che a vincere saranno i cristiano democratici della CDU- CSU ora all’ opposizione dell’ esecutivo Scholz. È un partito che intende guardare con più attenzione all’ Est Europa e meno propenso ai compromessi di Bruxelles. Il candidato Cancelliere Friedrich Merz non è un emulo di Merkel e la sua squadra da proporre agli elettori ha idee nuove in linea con i tempi che cambiano. La Germania ha sempre avuto un obbligo di attenzione per i Paesi dell’ Est e dopo l’ invasione dell’ Ucraina, quell’ obbligo si è trasformato in imperativo. Oggi , Polonia, i tre Paesi Baltici, la Svezia, la Finlandia e la Danimarca, unitamente intendono avere a Bruxelles un ruolo più incisivo e di peso, perché avevano visto giusto sulla pericolosità di Vladimir Putin e perché chi, invece, aveva sottovalutato il leader del Cremlino, oggi ha perso credibilità. In sostanza questi Paesi dell’ Est Europa, puntano a crearsi un rapporto privilegiato con Donald Trump, direttamente e senza mediatori di turno e vogliono impedire a Putin di vincere in Ucraina. Tornando al leader della CDU, è un europeista convinto, ma anche che l’ Europa debba cambiare marcia. Non ha dubbi sul fatto che l’ Ucraina debba essere difesa , perché su quel confine si gioca il futuro dell’ Europa. Rafforzerà il suo rapporto con la Francia e quello storico con l’ Italia e rinsalderà quelli con il Regno Unito. Alla fine il baricentro politico di Bruxelles riceverà una sterzata e la Germania ancora una volta sarà il traino del Vecchio Continente. Inoltre la Germania può tranquillamente indebitarsi perché fino ad oggi ha tenuto il debito basso e quindi investirà nella difesa. Ebbene precisare, però, che nulla è scontato: Merz può anche perdere, può non realizzare i suoi obbiettivi, può risultare troppo divisivo nell’ UE. La sfida che l’ Europa è chiamata ad affrontare ha, però , nella Germania il perno indispensabile del Vecchio Continente e siano benvenute le nuove idee di Merz !
Il 23 Febbraio la Germania alle urne
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