Il campo largo è naufragato. Ora che farà Elly Schlein?

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L’assist di Matteo Renzi ad Elly Schlein durante la partita del cuore che ha consentito al segretario del Pd di segnare una rete é servito, all’ex presidente del consiglio, per riprendersi la scena politica nazionale e lanciare il ‘campo largo’ nel centro sinistra. In quella partita giocava anche Giuseppe Conte, in una posizione più defilata, ha toccato pochi palloni, come se non fosse volutamente entrare in partita. Non voleva fare scambi fitti e soprattutto fraseggi con il leader di Italia Viva. Non si sono mai fatto un passaggio. Questo a dimostrazione che questa aggregazione, poi divenuta nota come campo largo, con il segretario di IV non la voleva e non la vuole fare Giuseppe Conte. Troppo distanti e distinti politicamente e troppi rancori personali dividono i due: Conte fu ‘defenestrato’ da Renzi che portò Mario Draghi a palazzo Chigi relegando l’ex premier all’opposizione. Una mossa che il leader del Movimento non ha mai digerito e sfrutta ogni occasione per remare contro Renzi. Figuriamoci se i due dovessero trovarsi nella stessa coalizione. La rottura è totale, almeno per ora. Conte e Renzi se le stanno dando, verbalmente, sia chiaro di santa ragione. Occorrerebbe un miracolo che potrebbe essere realizzato solo dalla segretaria del Pd. Entrambi fanno leva sul numero uno del Nazareno ed entrambi la tirano per la giacchetta. Per Conte il campo largo potrà esistere “solo se non c’è Renzi”. Per Renzi, invece, “Conte non può mettere veti su Italia Viva’. Partita difficile da giocare in questa parte del campo. Un primo risultato c’è stato ed addirittura comprensibile agli elettori, che si aggiunge ad altri distinguo frutto di alchimie politiche di Palazzo, é stata la rottura del campo largo alle elezioni regionali in Liguria. Renzi è fuori ed ha vinto Conte: ma questo risultato dovrà tramutarsi in voti altrimenti hanno perso tutti i contendenti. La spaccatura in Liguria non rappresenta un semplice dato politico regionale, anche se elezioni riguarderanno una sola regione: questa frattura valica i confini liguri ed investe la politica nazionale e potrebbe incidere sul risultato delle prossime elezioni politiche, in attesa di sapere quale sarà la legge elettorale. Renzi sottolinea che i voti di Italia Viva saranno fondamentali per mandare a casa Giorgia Meloni. Giuseppe Conte ribatte dicendo che una alleanza con Renzi spianerebbe la strada del bis alla prima premier donna. Più distanti e divisi non si potrebbe. Cosa fare? Gli occhi di tutti, non solo dei due condendenti, sono rivolti alla segretaria del Pd da cui tutti si aspettano il miracolo. Lei dovrà trovare la quadra per il futuro. In Liguria il campo largo non ci sarà e questo potrebbe costare la vittoria ad Orlando. Ma a livello nazionale la partita è diversa ed Elly dovrà prendere una decisione. Si terrà Conte o proverà ad imbarcare Renzi cercando di convincere il leader del Movimento sulla bontà del suo ex collega di Palazzo Chigi? E nel caso di un ennesimo no dell’ex premier ‘fu pentastellato’, cosa farà il Pd? Così divisi, certamente, fanno il gioco della Meloni che continua a gongolarsi grazie alle divisioni del centro sinistra. Ancor più in caso di elezioni anticipate, da non escludersi a priori, potrebbe conquistare il bis a mani basse. Ma se continueranno queste divisioni nel centro sinistra, per ora giusto chiamarlo così, in attesa di una nuova declinazione, ‘campo largo’ o ‘nuovo Ulivo’, cosa deciderà di fare segretaria del Pd in vista della scadenza naturale della legislatura? Da quanto emerge in questi giorni sembra che voglia tirare a campare, vedere cosa succederà nei prossimi mesi e parallelamente lavorare ad un accordo tra i partiti. Vuole tenersi le mani libere perché le varianti e gli imprevisti sono dietro l’angolo. Di sicuro la Schlein non proverà a dare una spallata al governo per farlo cadere. Per un semplice motivo: il cento sinistra, o come lo si vorrà declinare, è un cantiere aperto non credibile agli elettori. Per il Pd sarebbe un suicido politico-elettorale andare al voto in primavera, ma anche a scadenza naturale, con una alleanza tutta da costruire con un programma valido e condiviso. Bisognerà capire, certo, con quale legge elettorale si andrà al voto, passaggio questo fondamentale per il futuro politico-istituzionale dell’Italia, ma ad oggi con questa opposizione Giorgia Meloni, che non sta proprio brillando, potrebbe ipotecare il bis a palazzo Chigi.

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