Il cardiochirurgo Enzo Mazzaro e il suo rifiuto di operare un paziente perchè non voleva sottoporsi a vaccino anti-Covid

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Ha suscitato polemiche un articolo pubblicato da La Verità riguardante un presunto rifiuto dell’ospedale di Cattinara di Trieste di operare un paziente cardiopatico perché non vaccinato. L’articolo, a firma di Patrizia Floder Reitter, titolava in modo allarmistico «Negato a un cardiopatico l’intervento salvavita». A supporto di questa tesi, il quotidiano ha pubblicato un documento firmato dal Direttore di Cardiochirurgia, il Dr. Enzo Mazzaro, in cui si chiedeva al paziente di essere cancellato dalla lista d’attesa a causa del suo rifiuto di «sottoporsi alle vaccinazioni raccomandate».

A domandarsi le ragioni del continuo silenzio del governatore Massimiliano Fedriga e del suo portavoce Edoardo Petiziol alle continue domande poste ai vertici regionali da qualche giorno c’è anche La Verità di Maurizio Belpietro.

Fatto scatenante il rifiuto da parte del primario della cardiochirurgia dell’Ospedale Cattinara di Trieste, Enzo Mazzaro, di operare un paziente affetto da una forma grave di cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa, in quanto non vaccinato contro Covid, influenza, herpez zoster e pneumococco. A creare l’indignazione dell’on. Alice Buonguerrieri capogruppo di Fdi nella commissione d’inchiesta sul Covid l’aggravante che il paziente sarebbe stato addirittura cancellato dalle liste di attesa. A muoversi anche i 500 medici che aderiscono alla Carta di Siena e che hanno rinnovato l’impegno ad agire in scienza e coscienza come prevede il giuramento di Ippocrate; recentemente hanno presentato, in merito, un esposto a Giovanni Leoni, presidente dell’ordine dei medici di Venezia, inoltrando il documento pure al presidente della commissione parlamentare d’inchiesta Marco Lisei e al Ministro della Sanità Orazio Schillaci. La Verità, ha contattato la segreteria particolare del procuratore della Repubblica di Trieste che ha risposto di non sapere nulla in merito, nonostante la bufera mediatica presente sui social da doveroso tempo. Silenzio assoluto anche in giunta regionale dove non hanno voluto rilasciare commenti nè il governatore leghista Massimiliano Fedriga, nè l’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi di Forza Italia. Sacrosanta la chiosa del direttore Maurizio Belpietro: “E dire che la sanità è proprio l’argomento che i governatori come Massimiliano Fedriga rivendicano a sè, convinti di sapere fare meglio dello Stato centralista”.

Il cardiochirurgo Enzo Mazzaro dell’ospedale di Cattinara in provincia di Trieste si autosospende dall’incarico. Mazzaro ha depositato una denuncia dopo le minacce a lui e alla famiglia e ha confermato: “Non conosco il paziente, non mi sono mai occupato del suo caso, ma la mia famiglia è terrorizzata”. Il suo nome ha ottenuto parecchia risonanza dopo la lettera dell’ospedale di Cattinara nel quale si invitava un paziente non vaccinato a cancellarsi dalla lista d’attesa.

A supporto di questa tesi, il quotidiano ha pubblicato un documento firmato dal Direttore di Cardiochirurgia, il Dr. Enzo Mazzaro, in cui si chiedeva al paziente di essere cancellato dalla lista d’attesa a causa del suo rifiuto di «sottoporsi alle vaccinazioni raccomandate».

A seguito della pubblicazione, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) ha fornito una replica dettagliata, esponendo la propria versione dei fatti e contestando la ricostruzione del quotidiano.

Secondo la versione fornita dall’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) del Friuli Venezia Giulia, al paziente (seguito dal 2021) era stata diagnosticata una patologia per la quale, a seguito di una consulenza specialistica eseguita il 13 maggio 2024, era stata raccomandata una specifica profilassi vaccinale. I vaccini in questione, menzionati anche nell’articolo de La Verità, comprendevano quelli contro COVID-19, influenza, herpes zoster e pneumococco. Il 12 dicembre 2024, durante un contatto telefonico finalizzato alla programmazione dell’intervento, il paziente avrebbe espresso il proprio rifiuto sia alle vaccinazioni raccomandate sia all’intervento. A seguito di tale rifiuto, l’ASUGI avrebbe inviato lo stesso giorno una comunicazione scritta al paziente, chiedendogli di confermare per iscritto la sua decisione.

La lettera inviata al paziente menziona esplicitamente il rifiuto delle vaccinazioni raccomandate, ma non fa riferimento al rifiuto dell’intervento chirurgico. Tuttavia, come specificato dall’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), «il rifiuto all’intervento rimane quello preponderante ai fini dell’uscita dalla lista d’attesa». L’ASUGI sostiene inoltre che la sospensione dalla lista d’attesa «risponde unicamente a criteri legati allo stato della grave comorbidità non cardiaca del paziente», senza specificare ulteriormente la condizione clinica, presumibilmente per tutelarne la privacy. Infine, l’azienda precisa che il rifiuto di sottoporsi alla profilassi vaccinale, pur essendo fortemente raccomandata, non è di per sé ostativo all’intervento. Il paziente avrebbe infatti la possibilità di sottoporsi all’operazione «previa firma del modulo di consenso per l’assunzione di responsabilità in caso di complicanze causate dalla mancata profilassi».

Aldilà di tutto resta viva la dichiarazione del dr. Enzo Mazzaro che dichiara di non conoscere il paziente perfettamente in contrasto della dichiarazione da lui firmata.

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