Il livello di disparità della distribuzione della ricchezza travalica i problemi etici e mette in discussione la sostenibilità dello stesso ciclo economico.
Con una decisione contrastata, l’assemblea degli azionisti di Stellantis ha approvato, con il 30% dei voti contrari, lo stipendio dell’amministratore delegato Tavares portandolo a 23,5 milioni di euro annui a fronte dei 14,9 del 2022. L’incremento, che va ben oltre il tasso dell’inflazione reale che difficilmente gli stipendi e i salari riescono a recuperare, supera il +55%. “Lo stipendio annuale di Carlos Tavares vale il salario di mille lavoratori di Mirafiori”, afferma il segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità Samuele Lodi. Nella nota sindacale si legge ancora: “Mentre a Mirafiori è stato comunicato l’aumento dell’utilizzo della cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori, che continuano a pagare le conseguenze di scelte sbagliate e di assenza di politiche industriali nel nostro Paese. In tutti gli altri stabilimenti, infatti, la situazione e soprattutto la prospettiva non sono certamente migliori. Allo sciopero unitario dell’automotive a Torino non sono arrivate risposte da parte di Stellantis e del Governo. È necessario il rilancio di tutti gli stabilimenti attraverso nuove missioni produttive, investimenti nella ricerca e sviluppo e garanzie per l’occupazione, anche per le aziende della componentistica. È sempre più urgente l’incontro a Palazzo Chigi con la Presidente Meloni e l’amministratore delegato Tavares per salvare e rilanciare Stellantis e la filiera dell’automotive”. La condizione di impoverimento del settore industriale si somma alla progressiva perdita di valore del monte salariale complessivo che produce una riduzione della domanda interna. Questo rappresenta un freno alla possibilità stessa di una ripresa economica.