Torna più virulento che mai il conflitto tra magistratura e maggioranza e sempre in tema di immigrazione dopo la decisione del Tribunale di Bologna di rinviare alla Corte Europea il decreto legge del governo sui ” Paesi sicuri”. Intanto dal Quirinale il Presidente Mattarella invita ad abbassare i toni del confronto, che tale non è, ma un vero e proprio scontro. È difficile capire il motivo che ha generato il nuovo scontro , se da attribuire alle solite uscite salviniane sulle toghe rosse o sul linguaggio usato dal giudice bolognese che evoca in modo , mi permetto di dire, un po’ esagerato, la Germania nazista. Non a caso Salvini non ha perso tempo a dire che la sentenza è anti italiana. E tutto il coro della maggioranza di governo che non ha perso tempo a definire una minoranza della magistratura, antigovernativa. Secondo la Presidente del Consiglio, l’ obiettivo della magistratura è impedire il trasferimento degli immigrati irregolari in Albania. Al contrario l’ obiettivo del governo è di scardinare le norme sovranazionali, varate dall’ UE. Il leghista Claudio Borghi che indossa la toga di ” costituzionalista” , chiede un’ indagine sulla ‘ gerarchia delle leggi sovranazionali e nazionali’ per il timore, a suo dire, di un conflitto con le leggi costituzionali. Secondo l’ esponente leghista i tribunali potrebbero usare le sentenze europee per boicottare i provvedimenti legislativi del governo. Anche i moderati di centrodestra accusano la magistratura di alimentare lo scontro tra poteri dello Stato, con il pericolo concreto di danneggiare le istituzioni. Quindi l’ intera maggioranza di governo con a capo FDI e la sua leader , Giorgia Meloni, punta il dito contro il potere giudiziario. Il risultato è che la tensione sale e con esso lo scontro istituzionale. Un governo che intende por mano alla riforma della giustizia, non può porsi in una posizione di perenne conflitto con l’ ordine giudiziario, ma occorre usare la dialettica che è il sale della politica e il dialogo che è alla base di ogni ordinamento democratico .
Il Conflitto
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