Il desiderio della Lega di ritornare nordista e un Salvini al tramonto

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Molti ritengono e altri sperano che Matteo Salvini, avviato sul viale del tramonto, possa destabilizzare il governo di Giorgia Meloni. La speranza e il sospetto nascono, evidentemente, dall’ episodio del 2019, quando il leader leghista, forte dei sondaggi , sfiducido’ il governo Conte 1. Ma i tempi e le circostanze sono cambiate; il Salvini di oggi è un leader appannato e vicino al tramonto e quindi avrebbe tutto l’ interesse ad usare cautela nel muoversi. Del resto l’ altro vice presidente del Consiglio e leader di Forza Italia, Antonio Tajani,si comporta così. E’ un alleato fedele di Giorgia Meloni, non avanza troppe richieste,gestisce in modo sobrio il suo ruolo di Ministro degli Esteri e non si lamenta, almeno pubblicamente quando la Premier prende iniziative solitarie senza condividerle.Forza Italia a guida Tajani ha le stesse percentuali della Lega e a tratti la supera e questo è il risultato di un atteggiamento di prudenza e cautela nel muoversi politicamente. Questo però alimenta una sorta di gelosia di Salvini e frequenti sono gli scontri e le frizioni tra i due leader. In sintesi Salvini non appare per niente minaccioso per la stabilità del governo, ma al contrario si deve difendere dai suoi stessi colleghi e militanti della Lega. Ormai Giorgia Meloni lo ha messo in un angolo da cui è difficile uscire: gli ha rifiutato il terzo mandato, nella conferenza stampa di fine anno ha detto a chiare lettere che non intende cimentarsi nel referendum sull’ autonomia differenziata ,gli ha sbarrato le porte del Ministero degli Interni, gli ha coalizzato contro gli amministratori del Nord che gli contestano apertamente una Lega Nazionale. Salvini aveva puntato tutto sulla crescita a livello nazionale della Lega , ma ha fallito. Ha cercato di correre ai ripari con la candidatura di Vannacci alle Europee, ma adesso paga l’ alleanza con il generale che di fatto sta mettendo su un suo partito. Nel frattempo, come dicevamo, la Lega vuole tornare al Nord come ai tempi di Umberto Bossi. Per adesso nessuna rivolta, ma un costante smottamento scandito dall’ uscita di scena Luca Zaia. Giorgia Meloni rivendica un candidato per Fratelli d’Italia per la Presidenza della Regione Veneto, ma nostro avviso è inopportuno. La Lega fino a prova contraria è un alleato di governo e modificarla potrebbe portare nel futuro a conseguenze negative.

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