Il governatore De Luca offende e deride Don Patriciello: ‘Il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli’

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“Meloni ha presentato il suo progetto di riforma istituzionale del premierato e anche quello è stato un momento di grande commozione, almeno per me”. Nella tradizionale diretta del venerdì, Vincenzo De Luca ha ironizzato su Meloni e il suo evento, organizzato per presentare la riforma costituzionale, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Iva Zanicchi e Pupo, che il presidente della Regione Campania ha definito “costituzionalisti”. In un passaggio successivo, De Luca ha definito don Maurizio Patriciello “il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli“. A queste parole è seguita la reazione indignata di Fratelli d’Italia, con l’intervento anche della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Pippo Baudo dell’area nord di Napoli’. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo”. E aggiunge: “Dà un segnale spaventoso”.

“Caro Presidente, caro fratello Vincenzo De Luca – ha scritto don Maurizio Patriciello – la sua ironia nei confronti di un povero prete dell’area nord di Napoli, la stessa della quale lei ebbe a dire: ‘A Caivano lo Stato non c’è. Stop’ mi ha tanto addolorato. Se era questo che voleva, c’è riuscito. Non mi permetto – non ne sarei capace e non credo di averne il diritto – di risponderle per le rime. A che servirebbe? Le ferite vanno lenite non procurate. Penso, però, in piena coscienza, di non meritare le offese del tutto gratuite del presidente della mia regione”.

“Il disperato quasi ex Presidente della Regione Campania, in mancanza di argomenti per continuare a fare ammuina, non trova di meglio che insultare un uomo di Chiesa che ha avuto il merito, negli anni, di porre all’attenzione pubblica un’emergenza sicurezza, ambientale e sociale, che le istituzioni facevano finta di non vedere voltandosi dall’altra parte. Questo è avvenuto nel periodo dei precedenti governi di sinistra quando invece che avviare un’azione di bonifica e risanamento, Premier, Ministri e Governatori preferivano, per propaganda e per mero calcolo politico, insultare gli avversari politici scelti di volta in volta”. Lo ha dichiarato l’on. Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Dopo anni di isolamento delle istituzioni, il Premier, Giorgia Meloni, sta coordinando, con successo, una sorta di Piano Marshall per Caivano per rendere inabitabile per camorristi e spacciatori un territorio che verrà restituito alla fruibilità della comunità. Ovviamente, De Luca, che, per incapacità o per mancanza di volontà, non è protagonista di questo rinascimento, anzi lo subisce, non trova di meglio che insultare chi, come Don Maurizio Patriciello, ha avuto il coraggio di scagliarsi contro gli autori materiali del degrado; questo è tanto più pericoloso in quanto è noto come la Camorra prediliga gli obiettivi isolati e delegittimati dalle Istituzioni”, ha aggiunto Cirielli.

“Il Governatore della Campania, con il disastro – ad esempio – della  delirante gestione dei fondi europei di coesione, che avrebbero potuto ben prima contribuire a rigenerare quel territorio, si è reso corresponsabile del dramma di Caivano. E come tutti i rei non trova di meglio che insultare a modo suo, con sgarbo e disprezzo, chi in qualche modo sta riuscendo nell’obiettivo. De Luca se ne faccia una ragione. A breve, ad esempio, a Caivano inizieranno le lezioni per gli studenti di quattro facoltà universitarie. Manca la facoltà del “buon gusto” alla quale l’ineffabile governatore potrebbe iscriversi”, ha concluso il Vice Ministro.

“La mia solidarietà a Don Maurizio Patriciello, ultima ‘vittima’ delle invettive mediatiche del governatore della Campania De Luca”. Lo dichiara il deputato campano di Fratelli d’Italia Imma Vietri. “Siamo alle solite. E’ molto grave e inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni attacchi in modo cosi’ plateale un prete che vive sotto scorta e che rappresenta il simbolo della lotta contro la camorra in un territorio difficile e pericoloso come quello di Caivano (Napoli). Con questo atteggiamento – aggiunge Vietri – De Luca non fa altro che delegittimarlo con l’obiettivo probabilmente di volerlo isolare. E invece, come ha dimostrato il Presidente Giorgia Meloni, Don Maurizio Patriciello non va lasciato solo, la sua opera va sostenuta con forza da tutte le istituzioni. Il suo impegno, la sua dedizione, il suo coraggio, il suo sacrificio, sono un esempio per tutti. Il Presidente De Luca faccia mea culpa e si scusi con Don Maurizio Patriciello. E tenga bene in mente che un buon esempio vale più di mille parole, con l’auspicio che impari ad esserlo anche lui. La gente è stanca di vederlo interpretare la parte del comico. Piuttosto, si concentri sulla risoluzione dei problemi che in Campania sono davvero tanti”, conclude Vietri.   

“Se De Luca non si rende conto che attaccare e sfottere chi combatte la camorra significa aiutarla allora vuol dire che non è nelle condizioni di reggere l’Istituzione che dovrebbe rappresentare. E’ fuori dal mondo il suo fare, e’ inaccettabile attaccare una persona come Don Patriciello. Noi siamo con lui per quello che è e per quello che rappresenta. De Luca si è prestato a fare l’autore di definizioni per la camorra. La Schlein tace?”. Lo dichiara il Senatore di Fratelli d’Italia,  Antonio Iannone, Segretario di Presidenza della Commissione Antimafia.

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