Il motore franco- tedesco si è bloccato. Si è proprio così; quel motore solidissimo durante la guerra fredda e ancor più solido dopo la caduta del muro di Berlino, sembra essersi inceppato dopo la destabilizzante sconfitta di Macron in Francia ad opera di Marie Le Pen e quella di Scholz in Germania, la cui coalizione di governo è stata sconfitta dall’estrema destra di AFD . Oggi per decidere il futuro di Bruxelles non basta nominare i vertici dell’Unione. Macron è da sette anni all’Eliseo e sin dalla sua ascesa alla Presidenza della repubblica di Francia , ha cercato in Europa un ruolo da protagonista che non è riuscito a conquistarsi per suoi due limitiIl primo è il suo modo di confrontarsi con le vicende francesi e quelle europee, rispetto alle quali è apparso divisivo. Il secondo limite è la mancanza di idee precise: un giorno sostiene una cosa, un giorno un’altra. All’inizio della guerra russo- ucraina , sosteneva una linea di condotta che potremmo definire morbida nei confronti della Russia di Putin; ricordiamo le sue continue telefonate al Cremlino per portare Putin al tavolo delle trattative. Oggi ha cambiato atteggiamento e vorrebbe inviare truppe in Ucraina a sostegno di Zelensky. Chiede all’Ue un atteggiamento di contrasto alle politiche commerciali di Pechino, temendo un’ invasione dei prodotti di cinesi in Europa, ma quando incontra Xi Jinping rafforza gli scambi commerciali e si lava le mani a nome dell’UE sull’affare Taiwan, sostenendo che un’eventuale crisi con la Cina non è affare dell’Europa. Quindi il suo essere riformista e politicamente dinamico , non basta ad eliminare due limiti . Quindi Macron non può essere il leader dell’Europa., anche alla luce di quelli che potranno essere i risultati delle elezioni per l’ Assemblea Nazionale che si terranno a fine mese: i sondaggi lo danno sconfitto ancora una volta. Passando all’esame dell’altro grande malato, la Germania oggi conserva la sola centralità geografica. ma , quella politica ed economica è in tilt: il Paese è in grave confusione. I partiti che sostengono la maggioranza Scholz, sono in caduta libera, mentre i Cristiani- Democratici sono in ascesa , così come l’estrema destra A F D , che è diventato il terzo partito. In economia il cosiddetto modello Merkel , comprare energia dalla Russia ed esportare ed investire in Cina, è naufragato . La dipendenza dalla Cina , ormai, aumenta ogni giorno sempre di più . L’economia interna tedesca langue e con essa , inevitabilmente quella dell’UE. In Europa, dunque mancano i leader e il Vecchio Continente è costretto ad assumere il ruolo del convitato di pietra. Ma i cittadini europei sembrano non accorgersene. Una leadership degna di questo nome non si tira fuori dal cilindro o dalla lampada di Aladino, ma si costruisce creando nuovi equilibri che non si improvvisano , ma sono urgenti. E se la Germania e la Francia sono messi male, la nostra cara Italia non sta meglio. Anzi…
Il motore franco-tedesco è in panne
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