Il Parlamento un inutile orpello

Oggi la manovra economica sarà in aula e domani sarà approvata con il voto di fiducia. Tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni cancellati o per meglio dire cestinati. In ogni democrazia la legge di bilancio è l’ atto più importante che i parlamentari sono chiamati a votare. Ma da qualche anno in Italia è stata introdotta una prassi che vede il Parlamento ridotto ad un inutile orpello. Quest’ anno è la terza manovra che il governo a guida Meloni porta in Parlamento con in dote 30 miliardi, ma saranno i membri della Commissione Bilancio più qualche sottosegretario a sbrigarsela in poche ore. Quest’ anno tocca al Senato prendere atto di una manovra praticamente già varata dalla Camera: una semplice ratifica. E non è finita qui: il governo per mettere a tacere qualsivoglia mugugno interno alla maggioranza, ha posto il voto di fiducia. La democrazia parlamentare non funziona così! Ma ormai è invalsa questa prassi sia destra che a sinistra,europeisti e sovranisti . Certo, siamo arrivati a fine anno e non c’ è più il tempo di discutere; la manovra va approvata in 24 ore. Tornando indietro di qualche anno , a memoria, si ricorda il governo Conte 1 che adopero’ spesso questa prassi con forti proteste delle opposizioni. E il governo Gentiloni non fu da meno. Ogni scusa è buona per non dare ai parlamentari il tempo e il modo di esaminare una legge, che il più delle volte è scritta in modo criptico e di difficile comprensione per i cittadini comuni. Si è praticamente, di fatto, arrivati ad una sorta di monocameralismo imperfetto. Bisogna riconoscere che Renzi quando tentò la riforma Costituzionale con una sola Camera, aveva visto lungo. Dal prossimo anno, per guadagnare tempo, la manovra si potrebbe fare approvare dal solo Consiglio dei Ministri, tanto ormai il Parlamento è un inutile orpello .