Da più giorni ormai ci sono critiche dirette alla segreteria del PD Elli Schlein che non presta ascolto ai segnali politici che le vengono dal suo partito. Peraltro la polemica sul leaderismo , ossia la gestione personale di un partito, equivale ad alimentare il fuoco che cova sotto la cenere. I segnali arrivano forti e chiari da una certa sinistra di ispirazione cattolica che ha sempre sostenuto la collegialità delle decisioni, l’ opposto del partito personale. Quindi quale partito si intende costruire e quale deve essere la sua identità? E quindi le decisioni come devono essere prese ? Per essere più concreti chi decide sui gruppi parlamentari? Chi decide sulle candidature ? Si capisce che nel PD si avverte un disagio su come Elli Schlein gestisce la sua leadership: molto sicura del suo operato e poco incline a riaprire le porte del partito a personaggi politici e a scuole di pensiero, che, a suo avviso, rappresentano il passato e non sono funzionali alla costruzione del futuro. Emblematica è la sua contrarietà al terzo mandato per i sindaci e i presidenti delle Regioni. Forte è lo scontro in atto con il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Fonti vicine alla segreteria riferiscono che già la Schlein avrebbe reso disponibili una quindicina di posti , per l’ area cattolica – centrista. Alla fine Elli Schlein ha fatto un buon lavoro, come dimostrano le percentuali a lei attribuite, intorno al 23% che la mettono al riparo da eventuali tentativi di sostituirla . Al tempo stesso, i dati del PD e del centrosinistra nella sua attuale composizione non sono in prospettiva sufficienti a creare un’ alternativa al centro destra. Per questi motivi l’ attuale muoversi della componente centrista e cattolica , con i convegni di Milano ed Orvieto di sabato 18 gennaio, non vanno sottovalutati perché finalmente riaprono una discussione all’ interno della sinistra e non sono solo una mera richiesta di posti in lista. In questo scenario si delinea un cammino lungo e tortuoso, lungo il quale pochi hanno le idee chiare.
Il PD è all’ inizio di un cammino lungo e tortuoso
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