Il Premierato: una riforma incompiuta

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La riforma del Premierato ha superato l’ostacolo del Senato in prima lettura, gliene occorre un’altra alla Camera e poi altre due in entrambi i rami del Parlamento. Ieri la Meloni ha messo in campo le sue truppe all’aula del Senato per vincere la prima battaglia, una vera e propria prova di forza, l’opposizione intanto manifestava in piazza , guidata da Elly Schlein . È evidente che l’opposizione tende ad arrivare al referendum per far saltare il Premierato in uno alla Meloni. Molti oppositori agitano lo spettro del regime. Eminenti costituzionalisti sottolineano che la riforma provoca contraddizioni insanabili nell’assetto repubblicano. Non si può non evidenziare che la legge di per se è incompiuta e andrebbe migliorata prima di renderla funzionante . La legge stabilisce che il Premier viene eletto dal popolo ma non stabilisce come. È subordinata all’approvazione di una nuova legge elettorale , ciò sancito nella norma transitoria che accompagna la legge di riforma Quindi così com’è scritta, anche dopo l’approvazione della Camera non potrebbe essere utilizzata. Al contrario contrario sarebbe, invece, utile all’opposizione che la userebbe per rafforzare la coalizione anti governativa per puntare al referendum e sconfiggere la Premier. D’altra parte il governo con la maggioranza che lo sostiene sta imboccando una strada molto tortuosa e ricca di insidie se si pensa che deve affrontare tre referendum: quello sull’autonomia regionale, quello sul premierato e sicuramente quello sulla giustizia. Una vera guerra! La Presidente del Consiglio, riteniamo si sia resa conto del compito arduo e dovrebbe, a nostro avviso, ricorrere ad un cambio di strategia. Ha a sua disposizione tre opzioni: dopo il Senato cerca di migliorare il testo, anche se i due terzi del Parlamento non li avrà mai, visto la posizione assunta dalle opposizioni, o rallenta sul Premierato e rinvia così il referendum a dopo le prossime elezioni legislative oppure addirittura accantona definitivamente e da precedenza alla riforma della giustizia che non solo è ben scritta ma incontra in modo trasversale il favore delle forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Alcuni osservatori ritengono che la L Meloni non rinunci alla sua riforma , ma dovrà lavorarci seriamente sopra se non vuole che si concluda con un nulla di fatto e con una sonora sconfitta per lei e il suo governo.

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