Sembrava che spirasse un vento favorevole al centro sinistra, in Liguria, ma è andata male. Tre regioni, Liguria, Umbria e Emilia Romagna, tre vittorie sicure , tre colpi da infliggere al centro -destra, ma in Liguria, nonostante un buon candidato, l’ ex Ministro Andrea Orlando, non è andata così. Nonostante le condizioni favorevoli a causa dello scandalo che ha travolto la giunta Toti, il centro destra si è di nuovo confermato alla guida della Liguria con Bucci, sindaco di Genova. Ciò pone una serie di domande, le cui risposte possono trovarsi solo a sinistra. A destra il risultato positivo è come una manna venuta dal cielo, che riporta un po’ di tranquillità tra le acque agitate di FDI. Un altro elemento che ha giocato a favore del neo eletto presidente è stato sicuramente il forte astensionismo: ha votato solo il 46%. Gli astenuti hanno voluto sottolineare tutto il loro disappunto e la loro sfiducia nei confronti di una classe politica deludente, ma nello stesso tempo hanno consentito ad una minoranza di poter scegliere anche per loro. Il Pd è saldamente il primo partito in Liguria, ma questo non consola molto. I Cinque Stelle sempre più nelle mani di Giuseppe Conte hanno avuto un crollo enorme e a questo punto, nel centro-sinistra si pone , più che mai, la questione delle alleanze a livello nazionale.Le questioni sono due. La prima riguarda riguarda la leadership di Conte che è riuscito ad eliminare il padre del Movimento, Beppe Grillo, ma non si intravede la strada maestra , di come possa integrarsi all’ interno di una coalizione nella quale c’è la lista di sinistra di Fratoianni e Bonelli e dove si paga l’esclusione dell’ area centrista di Renzi e Calenda. La seconda è il tatticismo di Conte che cerca di rendere succube il Pd alle scelte dei 5 Stelle. La disparità dei consensi ricevuti in Liguria è palese , ma il Pd appare timido nei confronti dell’ alleato , a volte timoroso di imporgli un’ agenda e di sfidarlo. È un po’ il gioco delle tre carte , quello che Conte predilige. Urge necessariamente un chiarimento all’ interno del centro-sinistra, prima che sia troppo tardi.