Il segnale lanciato da Scholz all’ Ue

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L’ uscita dei liberali dalla coalizione che sostiene il governo in Germania, costituisce un segnale forte per l’ UE . Il partito liberale con il suo ministro delle Finanze , Lindner, ha condizionato fortemente la maggioranza di Scholz insistendo sempre con il freno all’ indebitamento, una norma che di fatto rallenta o addirittura blocca la crescita. Questo vincolo ha impedito alla Germania di investire nell’ ammodernamento delle proprie infrastrutture: da anni la spesa per le linee ferroviarie non copre l’ ammortamento della rete e così per le autostrade. Il posto di Lindner sarà preso da Joerg Kukies uno dei maggiori artefici dei PNRR . Senza i liberali però Scholz rischia di non superare il voto di fiducia in Parlamento, per approvare la legge di bilancio, con il rischio reale di elezioni anticipate. Un altro ostacolo sulla strada di Scholz è la vittoria di Trump negli Usa che significa per la Germania versare alla Nato un contributo pari al 2% del Pil. Ma questo vale per tutti i Paesi dell’ area Nato, che , parole di Trump durante la campagna elettorale, non possono illudersi di essere protetti gratuitamente. E questo è niente . Appena sarà finita la guerra in Ucraina , si porra’ il problema della ricostruzione alla quale i Paesi europei dovranno concorrere, per espressa richiesta degli Usa. Occorre che l’ Europa ritorni ad essere forte, tenuto conto che ad Ovest si trova gli Usa, ad Est la Russia con il sogno del grande impero a cui Putin non vuole rinunciare ed infine il disegno della Cina di Xi di imporre il predominio tecnologico. Diversamente dovremo optare di lasciare ai nostri figli un piccolo Stato senza debiti ma sottomesso alle grandi potenze. Quindi il Vecchio Continente è diventato un luogo insicuro. Occorre abbandonare la vecchia idea che il debito sia solo un onere da trasmettere alle generazioni future, ma se consentirà loro di vivere dignitosamente in un continente libero e che cresce economicamente al passo con i tempi , ripagare il debito non sarà un onere. Il debito va sempre parametrato in rapporto al Pil. Se quest’ultimo cresce, il debito scende da solo. La Germania ha inviato un segnale inequivocabile all’ Unione europea che ha come obiettivo la crescita economica che garantirà la nostra indipendenza.

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