Tra venti giorni si insedierà alla Casa Bianca il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’ America: Donald Trump. Il suo ritorno alla Casa Bianca già fa intravedere molte novità. Difficile dire se saranno positive. Sicuramente il neo eletto Presidente si adopererà per porre fine alle due guerre che stanno stanno flagellando una regione dell’ Europa orientale e il Medioriente. Trump , durante la campagna elettorale si è impegnato a risolvere tutto in pochi giorni, ma con l’ aria che tira a Mosca e a Telaviv , sarà molto difficile. Putin si dichiara disponibile ad una trattativa purché i territori da lui conquistati restino alla Russia. Ma gli Stati Uniti , non possono permettersi un accordo che veda Putin vincitore, perché si innescherebbe un meccanismo perverso che vedrebbe i conflitti globali regolati da regimi autocratici con la forza delle armi. Quindi creare i presupposti per una trattativa di pace è una strada senz’altro percorribile, ma arrivare all’ obiettivo finale è arduo. Per il Medioriente, si parla sempre di una tregua, ma ad oggi non si intravede nulla all’ orizzonte. Israele continua con la sua vendetta, regolando sul campo i conti con nemici e ispiratori della strage del 7 ottobre 2023. Sarà difficile per Trump fermare Netanyahu, prima che la sfida con l’ Iran , ispiratore di Hamas e Hezbollah, non venga indirizzata secondo le convenienze degli Usa e di Israele. L’ incertezza regna sovrana. Trump non sembra disponibile ad ammorbidire le sue posizioni né a fare un passo indietro rispetto alle sue aspirazioni. Del resto è stato chiaro sui temi riguardanti i dazi sulle merci importate, sulla difesa comune , sulle spese Nato. Soldi a pioggia e gratis non c’è ne saranno più. Per quanto riguarda l’ Europa al tycoon non interessa l’ Unione , anzi predilige rapporti con i singoli Stati e questo ci dovrebbe far riflettere ed allarmare. Il futuro è incerto , anche se non bisogna mai chiudere le porte alla speranza.