Ingegneri: «Decenni di attesa, occorre dotare la Sicilia di PTR»

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L’Assise 2024 fa emergere l’urgenza di una svolta per l’urbanistica dell’Isola. Consulta regionale e CERSU premiano professionisti under40 che si sono distinti in opere di letteratura e progetti in materia
RAGUSA – Ingegneri di Sicilia riuniti nei teatri di Modica e di Ragusa Ibla per fare il punto sull’evoluzione della professione e per affrontare le esigenze regionali sulle criticità esistenti. Dal dibattito – moderato dal giornalista Mario Barresi – è emersa l’urgenza di orientare l’urbanistica siciliana verso nuove direzioni. L’Assise 2024 organizzata venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno dalla Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia ha coinvolto professionisti e istituzioni che, tra moniti e risultati raggiunti in sinergia, hanno fissato le prossime tappe: con la redazione del Piano Territoriale Ragionale, già in corso, dopo decenni di attese si darà un impulso determinante ai Comuni dell’Isola per dotarsi di un PUG con un allineamento e una visione comune, e poiché quasi la totalità sono privi di Piano Urbanistico Generale, avere una stessa cabina di regia consentirebbe uno sviluppo strategico e sostenibile in tutti i territori, disciplinando le attività di tutela, trasformazione, valorizzazione edilizia, in linea con i principi europei sullo scarso consumo di suolo e tendente a zero.«Da quest’Assise 2024 in Sicilia – ha spiegato Fabio Corvo, presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri – emerge la necessità di agire sull’equo compenso e di definire la redazione del Piano Territoriale Regionale, perchè può essere sicuramente da stimolo per i Comuni, quasi tutti privi di PUG. Con il PTR avremmo termini più stringenti per la pianificazione locale, la normazione, il controllo generale, e una visione d’insieme per superare le problematiche della Sicilia. Chiaramente il PTR ci vede già a lavoro, saremo al fianco delle istituzioni nei prossimi mesi per la concertazione su invito dell’assessore all’Ambiente Elena Pagana. Vogliamo volgere lo sguardo all’urbanistica, cercando di potenziarla in ottica di sviluppo: dopo i bonus e i fondi PNRR che hanno caratterizzato le attività professionali per diversi anni, vogliamo costruire e vivere città più belle, smart, a misura d’uomo, e siamo orgogliosi di aver premiato gli ingegneri under40 che si sono già occupati di questa materia, che è diventata oramai di nicchia, con risultati di elevato livello: i loro contributi d’eccellenza hanno un alto valore per l’intera per l’intera Sicilia».In seno all’Assise si è tenuta la Cerimonia di Premiazione di due ingegneri – Nino Vicari e Francesco Papale – che hanno dato contributi rilevanti all’urbanistica siciliana e si è svolta la consegna dei premi ai giovani ingegneri under40 vincitori del Primo Bando indetto dalla Consulta Ordini degli Ingegneri di Sicilia e dal Centro Regionale Studi Urbanistici Sicilia CERSU con due sessioni: opere di letteratura e progetti urbanistici. I lavori dei premiati sono stati esposti al Teatro Garibaldi di Modica.«L’attesa trentennale di un aggiornamento della legge sull’urbanistica in Sicilia – ha evidenziato Giuseppe Trombino, presidente del CERSU – ha determinato l’allontanamento degli ingegneri da una materia fondamentale per la categoria. Vogliamo (ri)dare impulso al tema: il modo migliore per rilanciare il dibattito sull’urbanistica è coinvolgere i giovani con il loro know-how innovativo; durante l’Assise 2024 lo abbiamo fatto assegnando alcuni premi ai professionisti under40».«A livello nazionale negli anni l’urbanistica è diventata appannaggio di altre professioni che ne hanno chiaramente titolo, ma tendono a escludere gli ingegneri – ha sottolineato Giuseppe Maria Margiotta, segretario del CNI – di fatto noi ingegneri abbiamo un bagaglio di competenze storiche, professionali, tecniche e culturali sull’urbanistica, che durante quest’Assise 2024 abbiamo ribadito di fronte all’autorevole presenza delle istituzioni. A seguito dell’aggiornamento della legge regionale 71\78, oggi ci ritroviamo con problemi apparentemente superati dalla normativa, perché mancano gli strumenti attuativi: avere un Piano Territoriale Regionale in Sicilia significa dare la cornice e i contenuti ai piani urbanistici comunali, avremmo una logica chiara per la pianificazione che aspettiamo da decenni. Coinvolgere in ambito urbanistico i giovani professionisti, nuove risorse formate al passo con i tempi che non vivono soltanto di memoria, ci dà buone speranze per il futuro».«L’ascolto da parte della politica dei professionisti è dovuto, perché vivono e conoscono i problemi, sono gli unici a poter suggerire le soluzioni – ha spiegato Elena Pagana, assessore regionale al Territorio e all’Ambiente – il PTR è una grande sfida a cui siamo stati chiamati con la riforma urbanistica del 2020: una novità per la Regione Siciliana, ma anche nel panorama nazionale, perché recepisce molteplici livelli di tutela del territorio. Il PTR fa emergere la vera vocazione della Sicilia tenendo conto delle diversità e potenzialità dei vari territori della nostra magnifica Isola nel cuore del Mediterraneo. Il monito dell’Assise 2024 sul quadro normativo è dovuto, ma occorre prudenza considerando la specialità della Regione Siciliana. Abbiamo proposto un disegno di legge di modifica per dirimere questioni poco chiare e per accelerare la pianificazione territoriale, dotarsi del nuovo strumento del PUG significa recepire i principi europei sullo scarso consumo di suolo e tendente a zero, principi che si innestano nella strategia di sviluppo sostenibile dell’Isola».L’Assise 2024 si è conclusa al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla con le relazioni del presidente Fabio Corvo, le approvazioni dei bilanci consuntivo e preventivo e la programmazione delle attività da mettere in atto nel prossimo futuro.

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