Due mondi lontani, due destini che sembrano incompatibili, una camera da letto e un compito su Foglie d’erba di Walt Whitman. Questo è Io & Tu, l’emozionante spettacolo diretto da Gianluca Merolli andato in scena il 14 e 15 aprile nella Sala Black dello Spazio Diamante di Roma. Il testo, scritto da Lauren Gunderson e tradotto con cura da Andrea Paolotti e Chiara Loria, ha trovato nel palcoscenico romano una sua perfetta dimensione, tra intimità e intensità.
Lo spettacolo è un dialogo serrato tra due adolescenti: Caroline, una ragazza cinica, arguta e tecnologicamente immersa, costretta a casa da una malattia; e Anthony, un ragazzo gentile, appassionato, con una delicatezza d’altri tempi. Lui piomba nella sua stanza per portarle un compito, ma finisce per risvegliarle la vita. La narrazione è alleggerita dall’ironia, dalle dinamiche dei social e da una tensione romantica crescente che, pur celata dietro schermaglie e divergenze, sfocia infine in un bacio liberatorio.
Non è solo il linguaggio a rendere attuale questa pièce, ma anche la scelta musicale: brani di Elvis Presley e Jerry Lee Lewis contribuiscono a dare un sapore autenticamente americano, in linea con il richiamo a Whitman. Se la storia fosse ambientata in Italia, l’autore di riferimento sarebbe senza dubbio Giacomo Leopardi, con le sue riflessioni sull’esistenza, la giovinezza e l’infinito.
Merolli costruisce un racconto che vive anche di silenzi, luci e dettagli. Le scene di Paola Castrignanò trasformano la camera di Caroline in un microcosmo denso di emozioni. I costumi di Domitilla Giuliano raccontano visivamente la distanza (e la progressiva vicinanza) tra i due protagonisti. Le musiche originali di Luca Longobardi e le luci di Pietro Sperduti completano un disegno registico preciso, mai invadente ma sempre evocativo. La voce di Paola Sambo, narrante, aggiunge una dimensione lirica e riflessiva.
Un ulteriore livello di lettura viene dalla differenza etnica tra i due personaggi, sottolineando un attrito iniziale che si risolve in un incontro autentico. All’inizio, Caroline rifiuta di uscire di casa, chiusa nel suo dolore e nella sua stanza: è Anthony, con la sua dolcezza e un pianoforte, a sciogliere le sue difese. Il contrasto tra i loro sogni sembra insormontabile—lei vuole studiare fotografia a New York, lui diventare un jazzista famoso—eppure il finale li vede progettare un futuro insieme, come se le loro ambizioni avessero trovato un punto di contatto naturale.
L’opera, prodotta da Viola Produzioni – Centro di produzioni teatrale, è una dichiarazione d’amore alla poesia, alla giovinezza e al potere dell’incontro. Io & Tu non è solo il titolo, è la formula con cui due solitudini riescono a farsi compagnia, superando il dolore con la forza delle parole e della musica.
Per chi se lo fosse perso, resta il consiglio: tenete d’occhio i prossimi appuntamenti di questo spettacolo. Perché in un’epoca iperconnessa, vedere due ragazzi che si incontrano davvero—e si salvano a vicenda—è poesia pura.


Marco Zucchi