Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14me elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica. Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano ha sconfitto l’intransigente Saeed Jalili. I sostenitori dih Pezeshkian, cardiochirurgo e deputato di lunga data, sono scesi nelle strade di Teheran e di altre città prima dell’alba per festeggiare mentre il suo vantaggio cresceva su Jalili, un ex negoziatore nucleare dalla linea dura. Nel suo primo discorso dopo la vittoria elettorale ai ballottaggi delle presidenziali in Iran Pezeshkian ha ringraziato i cittadini iraniani che sono andati a votare “con amore e per aiutare” il Paese. E spiga la sua linea politica. “Tendereremo la mano dell’amicizia a tutti. Siamo tutti popolo di questo Paese. Ci sarà bisogno di tutti per il progresso del Paese”. Ma i problemi e le tensioni presenti nel Paese sono tante per il nuovo presidente dalle tensioni in Medio Oriente per la guerra Israele-Hamas nella Striscia di Gaza, al programma nucleare iraniano e soprattutto le elezioni americane che potrebbero mettere fine a qualsiasi possibilità di distensione tra Teheran e Washington a rischio. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, aggiungono le autorità iraniane. Il primo turno di votazioni del 28 giugno ha fatto registrare l’affluenza più bassa nella storia della Repubblica Islamica dai tempi della Rivoluzione Islamica del 1979.
Iran. Il riformista Masoud Pezeshkian sarà il nuovo presidente
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