Simona Molinari, cantautrice e interprete di spicco nel panorama musicale italiano, è arrivata a Perugia per un concerto che ha unito il fascino della sua voce e la profondità della sua scrittura, accompagnata dai suoi fidi strumentisti. Nel suo concerto a Perugia, all’Auditorium San Francesco al Prato, Simona Molinari incanta come sempre con la sua straordinaria umanità, una voce capace di accarezzare l’anima, con un’interpretazione che trasforma ogni canzone in un viaggio emotivo unico. Stavolta però la location è stata davvero eccezionale: l’Auditorium San Francesco al Prato, con la sua acustica impeccabile e l’architettura gotica intrisa di storia, ha sorpreso il pubblico, lasciandosi ammirare, come uno degli spazi culturali più affascinanti e suggestivi della città di Perugia. Sorto nel XIII secolo come luogo di culto dei frati minori, è oggi un punto di riferimento per la musica dal vivo e gli eventi culturali di alto profilo.
Nella sua carriera, Simona Molinari ha attraversato il jazz, lo swing e il pop, l’ha vista collaborare con artisti internazionali come Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli e Ornella Vanoni. Con sette album all’attivo, Molinari ha calcato palcoscenici prestigiosi come il Blue Note di New York, Tokyo e Mosca, esibendosi in concerti che combinano eleganza e originalità. Nel suo percorso recente, Simona Molinari ha reso omaggio a una delle voci più influenti dell’America Latina, Mercedes Sosa, con l’album “Hasta Siempre Mercedes”, che le è valso la Targa Tenco come Miglior Interprete. Un lavoro che evidenzia il suo talento nel reinterpretare la musica tradizionale argentina con una sensibilità personale e innovativa. Il progetto è nato anche dal teatro, con “El Pelusa y La Negra”, uno spettacolo che racconta le storie di Mercedes Sosa e Diego Maradona. Ad inizio anno, Simona Molinari ha sorpreso il pubblico con una nuova veste musicale, pubblicando una cover di “Believer” degli Imagine Dragons, arricchita da arrangiamenti jazz-manouche ed elettronici in collaborazione con i Four On Six e Pisk. Un brano che riflette il suo messaggio di resilienza, un invito a credere nella vita anche attraverso le difficoltà. Successivamente, ha rilasciato “Nell’aria”, una riedizione di un suo vecchio brano, dove in modo malinconico e intenso ricorda un amico scomparso nel terremoto dell’Aquila, aggiungendo un ulteriore livello emotivo alla sua discografia.
Nel concerto a Perugia, Molinari ha offerto una performance coinvolgente, che ha esplorato i “tempi densi della vita”: dall’innamoramento alla passione, dal disincanto all’amore. Ogni brano è stato un frammento di racconto, un viaggio emozionale che ha toccato il cuore del pubblico. Simona Molinari è solita collaborare e sostenere giovani “colleghe” nei sui live: in apertura la cantautrice Lisa Manara ha emozionato il pubblico con i suoi due brani “Mai la stessa aria” e “Lasciami cadere”, la struggente rilettura de “La Cura” di Battiato e l’intensa interpretazione di “Sodade” di Cesaria Evora. Con una carriera che l’ha vista collaborare con artisti come Quintorigo, Tommy Emmanuel, Eric Sardinas e partecipare a progetti jazz di rilievo, Lisa ha conquistato il pubblico con la sua voce potente e versatile. Recentemente, Lisa Manara ha ricevuto elogi dalla critica musicale per la sua performance al Stix Music Club di Perugia, dove ha presentato il suo progetto Capo Verde, canta l’incontro. La rivista Musica Jazz ha sottolineato la sua capacità di attraversare con disinvoltura il repertorio afro e soul-blues, evidenziando la sua grinta, intonazione e interpretazione vigorosa. La critica ha apprezzato la sua abilità nel passare dalle ottave più basse a quelle alte con naturalezza, mantenendo una pronuncia chiara e forbita. Inoltre, Lisa ha recentemente presentato il suo nuovo singolo Regina su di me, un brano che esplora temi di vulnerabilità e resilienza. In un’intervista, ha dichiarato: “La Regina è una figura che appare come maestosa e potente, ma che in realtà rende dipendenti e priva di forza. Questo brano rappresenta la mia promessa di ritrovare me stessa e ricomporre i frammenti di me che avevo quasi dimenticato.” Il singolo è stato accolto positivamente dalla critica per la sua profondità emotiva e la qualità della produzione musicale.
Cosa dire della performance della Molinari? Lei è una certezza, e ancora una volta ha confermato tutte le sue doti: lei è emozione pura: la sua voce, il suo cuore e la sua arte si fondono in performance che restano impresse nell’anima. Simona Molinari, oltre a elogiare la bravura dei suoi musicisti, ha sottolineato quanto la loro diversità come persone abbia arricchito la performance, contribuendo a creare un’atmosfera unica di intesa e creatività sul palco. Durante il concerto, ha anche dedicato un omaggio speciale a Papa Francesco, richiamando l’importanza di promuovere sempre la pace, un messaggio che risuona particolarmente in tempi difficili.
La chitarra di Egidio Marchitelli ha aggiunto una nota di versatilità straordinaria al concerto, con il suo tocco che varia dall’elettrico all’acustico, passando per sonorità più sperimentali. La sua esperienza, maturata in collaborazione con grandi nomi del jazz e della musica contemporanea, si è tradotta in una performance che ha arricchito ogni brano con sfumature uniche. Il basso elettrico di Nicola Di Camillo ha dato struttura e profondità al sound del quintetto: il suo approccio al contrabbasso, come sottolineato dalla critica musicale, è stato apprezzato per la sua capacità di bilanciare la tecnica con la sensibilità emotiva, arricchendo i brani con linee di basso eleganti e coinvolgenti. Il pianista e tastierista Claudio Filippini ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nel dar vita a melodie fluide e coinvolgenti, con una presenza inconfondibile nel mix sonoro. Apprezzato per il suo stile innovativo che fonde jazz e musica classica, Filippini ha saputo incastrare le sue linee melodiche con la voce di Molinari, creando momenti di forte intimità e intensità. La batteria di Fabio Colella ha fornito una base ritmica solida e dinamica durante l’intero concerto, dando risalto a ogni momento musicale con precisione e inventiva. La sua performance ha saputo sorreggere la voce di Simona Molinari e gli altri strumenti con un gioco di rimandi che ha contribuito a creare una forte coesione tra i membri del quintetto.
Assistere a un concerto di Simona Molinari significa quindi entrare in un universo sonoro raffinato, dove la tecnica vocale incontra la sensibilità interpretativa in un equilibrio raro. La sua presenza scenica è insieme elegante e autentica: mai sopra le righe, ma sempre capace di dominare il palco con la sola forza del timbro e dell’intenzione. Molinari gestisce la voce come uno strumento completo: il controllo del fiato è impeccabile, la dizione nitida anche nelle dinamiche più morbide, mentre l’uso delle risonanze e dei registri – dal mezzavoce al pieno lirico – dimostra una consapevolezza musicale maturata negli anni. La sua è una vocalità che si adatta con disinvoltura a generi differenti: jazz, chanson, swing, pop d’autore, world music. Ogni stile è trattato con rispetto filologico, ma anche con quella libertà espressiva che solo le interpreti vere possono permettersi. Nel live, questa versatilità diventa una narrazione coerente. Brani storici si alternano a composizioni originali, sempre arrangiati con gusto e precisione, grazie anche a una band affiatata che segue ogni sfumatura. L’intensità con cui interpreta Gracias a la vida lascia senza fiato, mentre in Mr. Paganini gioca con virtuosismi swing che richiamano la grande scuola jazzistica. Davanti al mare si trasforma in un momento sospeso, sussurrato e potente al tempo stesso, e Believer – riarrangiata in chiave manouche ed elettronica – sorprende per la sua forza emotiva rinnovata. Le sue esecuzioni non sono mai statiche: si muovono, respirano, si rinnovano nel tempo e nello spazio. L’improvvisazione jazzistica, l’inserimento di citazioni musicali, l’uso del gesto e del silenzio come elementi drammaturgici: tutto contribuisce a rendere ogni concerto un’esperienza irripetibile. Molto più che una semplice cantante, Molinari si conferma performer completa, capace di costruire un rapporto diretto con il pubblico, anche nei passaggi più intimi. E forse è proprio questa la sua cifra stilistica più preziosa: l’arte di rendere ogni canzone un incontro, ogni nota una rivelazione. Standing ovation finale meritatissima: foto di rito di Antonio Convertini del Quintetto con il pubblico in piedi alle spalle.
Manager e co-fondatore di Kino Music, è il motore che guida il percorso di Simona Molinari. Con esperienza e visione, organizza tour e progetti speciali, assicurando una presenza mediatica costante e curata per l’artista.
Concerto del 24 Aprile 2025, Perugia
Scaletta della serata
- Lei balla sola
- Davanti al mare
- Mr. Paganini
- Carmen
- Egocentrica
- Amore a prima vista
- Peccato originale
- La verità
- Nell’aria
- ‘Nu fil’e voce
- Gracias a la vida
- Caruso
- In cerca di te
- Fidati di me
- Forse
- La felicità
Bis: - Believer
- A Rose Among Thorn
Sul palco con Simona Molinari:
• Simona Molinari – voce
• Claudio Filippini – pianoforte e tastiere
• Egidio Marchitelli – chitarre
• Nicola Di Camillo – basso elettrico
• Fabio Colella – batteria





Roberto Buono