Kamala Harris, a meno di un mese dalla votazione, sta ancora cercando di raggiungere un difficile equilibrio tra giusto spazio personale ed eccessiva presa di distanza da Biden, lealtà verso il presidente e rischi per la vittoria. Equilibrio tanto più difficile per una vicepresidente che deve trovare risposte per elettori desiderosi di cambiamenti, fare fronte a repubblicani che rispondono a ogni sua nuova proposta chiedendole perché non l’abbia già attuata e restare all’ombra di un presidente in carica i cui numeri sono saliti in alcuni dei collegi di cui ha maggiormente bisogno. Si tratta di decidere fino a che punto sia prudente staccarsi o non sia meglio invece continuare ad appoggiarsi ad un presidente che – ad esempio è volato a Milwaukee per un evento in cui si annunceranno altri progetti resi possibili dal lavoro dell’amministrazione. Il team di Harris sta cercando di elaborare nuovi piani e promesse elettorali su ciò che Harris farebbe da presidente, in parte per far risaltare le differenze con Biden, emerse ad esempio nei suoi recenti discorsi sui diritti all’aborto e sulla gestione del confine meridionale. “La sfida” di avere così poco tempo a disposizione nel quadro di una corsa elettorale breve, ha detto alla Cnn un consigliere della vicepresidente, consiste nel cercare “di raggiungere gli elettori indecisi, e riuscire a comunicare loro le differenze con Biden”. Gli incarichi ufficiali del presidente possono interferire con la campagna della candidata Harris: lo stesso viaggio nelle terre colpite dall’uragano Helene è stata una fonte di tensione tra le due agende. La decisione di Biden di recarsi in North Carolina all’inizio della settimana ha fatto sì che Harris abbia dovuto rimandare il proprio viaggio in uno Stato che sta combattendo intensamente per vincere. Nessuna questione per Harris è stata più spinosa dell’escalation di violenza in Medio Oriente in vista dell’anniversario degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023: con centinaia di migliaia di voti in palio nel solo Michigan, una serie di leader la sta spingendo a prendere esplicitamente le distanze da Biden. Ma i suoi assistenti sanno che non ci può essere alcuna distanza per una persona che siede alla sua destra nella Situation Room. L’economia rimane però la questione dove le cose si fanno più difficili: perché gli elettori continuano a lamentarsi di una ripresa che continua comunque ad essere maggiore di quanto quasi tutti gli esperti avessero previsto. Biden vuole accaparrarsi il merito, mentre Harris vuole parlare delle difficoltà che la gente sta provando e di quanto ancora ci sia da fare senza risultare coinvolta nelle sofferenze patite sotto la guida di questa amministrazione.
Come avvenuto nel 2020, il sentore è che le elezioni presidenziali negli Stati Uniti si giocheranno in una sfida all’ultimo voto, con la campagna elettorale dei Democratici che ha ripreso slancio con l’avvento di Harris.
In attesa del responso delle urne, vediamo allora quali sono le idee di Kamala Harris sui principali temi – dal clima alla guerra fino all’economia – che vanno a comporre una sorta di programma elettorale dell’attuale vicepresidente.
Vediamo allora quello che sarebbe una sorta di programma elettorale di Kamala Harris in vista delle elezioni Usa 2024, con le posizioni e le idee della vicepresidente su quelli che sono i temi più delicati per gli Stati Uniti.
Guerra: sostegno all’Ucraina e a Israele nonostante le sue parole di solidarietà espresse verso Gaza.
Tasse: molte agevolazioni sono in scadenza e nel 2025 le tasse potrebbero aumentare per il 60% degli americani, Kamala Harris vorrebbe confermare queste misure e aumentare le tasse per chi guadagna più di 400.000 dollari all’anno.
Finanza: imposte complessive sui capital gains pari al 33%, un’aliquota del 28% più una sovrattassa del 5%.
Economia: facilitazioni per le startup sotto forma di aumenti delle deduzioni fiscali per le spese sostenute che passerebbero da 5.000 a 50.000 dollari.
Sanità: sostiene un piano Medicare for All per ampliare l’accesso all’assistenza sanitaria e ridurre i costi per i consumatori.
Pensioni: ha co-sponsorizzato il Social Security Expansion Act che aumenterebbe i benefici e gli adeguamenti annuali al costo della vita.
Sostegno al reddito: credito d’imposta annuale fino a 6.000 dolalri per i lavoratori a basso e medio reddito.
Aborto: tutele federali sull’aborto che andrebbero oltre la sentenza Roe contro Wade, limitando le restrizioni statali.
Clima: ha proposto un piano climatico da 10 trilioni di dollari e ha co-sponsorizzato il Green New Deal; ha chiesto il divieto del fracking.
Casa: è una sostenitrice delle politiche per l’edilizia abitativa a prezzi.
Università: cancellazione debito studentesco e tasse universitarie gratuite per molti studenti.
Animali: ha difeso il divieto di foie gras e l’obbligo di allevare galline all’aperto in California.
Quello di Kamala Harris è un programma ben diverso rispetto a quello di Donald Trump, con la partita delle elezioni Usa 2024 che si giocherà molto non solo sulla politica estera o sul clima, ma anche sul lavoro, sulle tasse e sulla sicurezza.