La commissaria europea per la gestione delle crisi Hadja Lahbib presenta la strategia dell’Ue sulla ‘Preparazione e prontezza in caso di crisi’, siano esse pandemiche che di attacchi bellici durante il punto stampa a Bruxelles.
Lahbib, una ex giornalista e presentatrice televisiva belga, già ministra, aveva già esordito nell’incontro stampa: presentando la proposta con la collega romena vicepresidente della Commissione Roxana Minzatu aveva detto di avere grandi scorte di alimenti per quello che è il suo piatto preferito: la pasta alla puttanesca. Poi il video sui social dove si è fatta riprendere mentre, ridendo, estrae da una busta impermeabile i 10 oggetti ritenuti indispensabili per affrontare le prime 72 ore di crisi improvvisa, sia la guerra che una pandemia o altro: acqua, medicinali, una torcia, documenti d’identità, fiammiferi, cibo.
In pratica, la necessità che ogni cittadino fosse equipaggiato per 72 ore di autosufficienza, per rafforzamento della preparazione civile e militare dell’Europa: “Sapere cosa fare in caso di pericolo, elaborare diversi scenari, è anche un modo per evitare che le persone vadano nel panico”, aveva spiegato Lahbib, ricordando ad esempio che gli scaffali sono stati svuotati di carta igienica nei primi giorni della pandemia. Le famiglie sarebbero invitate a fare scorta di una dozzina di articoli essenziali, tra cui anche fiammiferi e documenti di identità in una custodia impermeabile, ad esempio, come parte del loro kit di “resilienza”. E l’UE vuole promuovere una “giornata nazionale di preparazione”, proprio per garantire che gli stati membri siano in linea con i piani. Tutto questo si aggiunge alle strategie nazionali. Si tratta di un migliore coordinamento, di supportare gli stati membri nelle loro strategie’’.
La strategia di “preparazione”, e in particolare, il kit di sopravvivenza, si basa sulle raccomandazioni di un rapporto presentato alla Commissione europea dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto alla fine dell’anno scorso. E sin qui tutto sembrava nei canoni, sino alla pubblicazione del video che ha suscitato non poche polemiche.
L’Ue vuole che ogni Stato membro individui un kit di sopravvivenza di 72 ore per i cittadini per affrontare ogni possibile crisi: È uno dei cardini delle strategie della “Unione per la preparazione alle emergenze” con cui Bruxelles chiede anche ai Paesi dell’Unione di creare stoccaggi di forniture essenziali e una miglior collaborazione civile-militare. Si tratta di prepararsi a crisi che vanno dai disastri naturali, fino agli attacchi informatici o militari.
“Stiamo rafforzando la responsabilità e la capacità di reazione dei cittadini affinché siano meno vulnerabili e subiscano minori conseguenze: prepararsi ad affrontare le sfide rappresenta un modo concreto per mantenere e rafforzare l’unità, la pace e la solidarietà all’interno dell’Ue”, ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Raffaele Fitto.
Sul kit per le 72 ore viene elencato il contenuto di una borsa di emergenza: documenti di identità in una confezione impermeabile, acqua, una torcia, un coltellino svizzero, fiammiferi e accendino, medicine e cibo in scatola. E “ovviamente del contante, perché nel mezzo di una crisi il cash è sovrano e la tua carta di credito può essere solo un pezzo di plastica”, un mazzo di carte, un caricabatterie e una power bank per il cellulare, senza dimenticare gli occhiali da vista.
Indicazioni sui kit per le prime 72 ore di crisi arriveranno nel 2026.