La Bce taglia il tasso di interesse di 0,25 punti, scende al 3,25

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La Bce taglia per la terza volta il tasso sui depositi di 25 punti e scende al 3,25%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% mentre quello sui prestiti marginali al 3,65%. Lo comunica la Banca europea dopo la riunione a Lubiana, in Slovenia,  anziché nella sede abituale di Francoforte, in Germania. Il taglio dei tassi dimostra l’ottimismo sul percorso dell’inflazione, scesa finora all’1,8% nella zona euro.. La decisione odierna nasce “dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”. “Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, si legge in una nota.

“Le informazioni in arrivo mostrano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, si legge in una nota della Bce. “Le prospettive dell’inflazione risentono anche delle recenti sorprese al ribasso negli indicatori dell’attività economica”. Gli ultimi dati economici hanno probabilmente fatto pendere l’ago della bilancia all’interno della Bce a favore di un taglio dei tassi, con le indagini sull’attività economica e sul sentiment, nonché la lettura dell’inflazione di settembre, tutte leggermente inferiori alle attese.

Il taglio di un quarto di punto riduce il tasso che la Bce paga sui depositi delle banche al 3,25%. La Bce non ha fornito alcuna indicazione sulle mosse future nel suo comunicato, ripetendo invece il mantra secondo cui le decisioni saranno prese “riunione per riunione” sulla base dei dati in arrivo. “Il Consiglio direttivo manterrà i tassi di interesse sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”, si legge. La crisi climatica e gli eventi estremi potrebbero far salire i prezzi del cibo e anche per questo “ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa poco dopo l’annuncio. “L’inflazione interna resta elevata – ha aggiunto – in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero continuare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione”.

Il Consiglio direttivo non si impegna “ad alcun percorso predeterminato di riduzione dei tassi”, ha sottolineato poi Lagarde, ma è “determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli a conseguire questo fine”. “I numeri mostrano al momento che la politica monetaria sta funzionando e ha fatto scendere l’inflazione non verso una vittoria completa ma nella giusta direzione”, ha spiegato, “non dipende tutto dalla politica monetaria ma sicuramente è uno degli elementi dell’equazione. Il processo di disinflazione è ben avviato e tutte le informazioni ricevute nelle ultime 5 settimane vanno nella stessa direzione, ovvero più in basso, questo ci ha dato la fiducia necessaria per annunciare un nuovo taglio e questa decisione conferma che rimaniamo strettamente dipendente dai dati. In prospettiva questo significa che anche la decisione di dicembre dipenderà strettamente dai dati. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

“L’attuazione piena, trasparente e immediata del nuovo quadro di governance economica dell’Ue aiuterà i governi a ridurre stabilmente il disavanzo di bilancio e il rapporto debito/Pil: questa è la direzione che essi dovrebbero ora intraprendere con determinazione nel definire i propri piani di medio termine per le politiche di bilancio e strutturali”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Lubiana.

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