La caduta di Damasco: vincitori e sconfitti

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La caduta del regime di Bashar al Assad modifica gli assetti geopolitici e strategici in medioriente: Ankara vince, mentre Teheran e Mosca escono pesantemente sconfitte. Erdogan ha sempre considerato Damasco un territorio all’ interno della sfera di influenza ottomana, dove i fratelli sunniti più o meno jihadisti sono vicini politicamente ed ideologicamente al partito Ak , con cui gestisce il potere da venticinque anni. Erdogan ha gestito con molta disinvoltura la la spinta ai ribelli per rovesciare il regime di Assad, affrontando a viso aperto Mosca e Teheran, grandi sponsor e protettori del regime siriano. Ha avvisato Putin consigliandogli di non preoccuparsi perché a Damasco presto sarebbe stata ‘ garantita la stabilità ‘ Teheran da parte sua subisce un’ altra pesante sconfitta che si somma ai pesanti colpi inflitti da Israele a Hezbollah in Libano e ad Hamas nella Striscia di Gaza.In attesa di conoscere le prossime mosse del regime iraniano, possiamo, senza dubbio, ritenere che il successo di Erdogan preoccupa soprattutto Riad . L’ Arabia Saudita è infatti il Paese leader dell’ Islam sunnita, nonché la potenza economica che ambisce a diventare leader in medioriente e che pensa di trovare nel neo eletto Presidente Trump l’ interlocutore ideale per ridisegnare i nuovi assetti nell’ area . Va sottolineato, però, che il movimento dei Fratelli musulmani, attuali alleati di Erdogan, sono i nemici giurati di Riad: lo scontro è teologico e di potere politico. È in palio la leadership dei sunniti e questo è evidenziato proprio dalla rivalità tra Erdogan e Bin Salman, che in ogni angolo del mondo di trovano sempre su rive opposte, quando si tratta di dare sostegno alle milizie che si scontrano per il potere. Ma tra i due contendenti si infila Israele che vanta solidi rapporti in Siria con alcuni comandanti dell’ Esercito libero siriano, questo, perché teme la presenza lungo i confini del Golan dei gruppi islamici di matrice jihadista. Tornando all’ altro sconfitto da parte di Erdogan, Vladimir Putin, registra uno smacco nello scacchiere del mediterraneo del Sud. Gli americani a torto o a ragione , ritengono che questo sia l’ inizio della fase discendente di Putin. Infatti Trump ha salutato con favore la caduta del regime di Assad, alleato della Russia, perché ritiene che la perdita di Damasco possa spingere la Russia ad essere più aperta ad un eventuale compromesso con l’ Ucraina. L’ impero persiano sarà ostaggio di uno scontro per la leadership sunnita.

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