Dopo le elezioni politiche in Francia è in atto una rivoluzione politica e istituzionale: questa volta senza ghigliottina. Il sistema presidenziale si sta rigenerando nel parlamentarismo e indica a quei paesi che vorrebbero dotarsi di questo istituto costituzionale, che non sempre e’ in grado di assicurare la governabilità. Le elezioni politiche francesi hanno dato vita a tre blocchi, quello di sinistra, quello liberale di Macron, l’ estrema destra di Le Pen oltre ad un manipolo di gollisti. Nessuno dei partiti ha la maggioranza tale per poter governare e attualmente appare impossibile varare un’ alleanza di governo. Macron temporeggia approfittando delle Olimpiadi e delle vacanze estive, , ma prima o poi un governo deve nascere. Salvo la legge di bilancio in autunno,non ci sono scadenze pressanti; il Presidente conserva le prerogative fondamentali, quali la politica estera, la legge di bilancio e il potere di nomina dei ministri e del primo ministro. Si profila all’ orizzonte una vera e propria rivoluzione che rimette al centro il Parlamento e affida alla responsabilità delle forze politiche in campo l’ onere di portare avanti progetti di legge e di riforme. Un senso di responsabilità che si tradurrebbe volta per volta in accordi su singole tematiche e mai in patti organici. Forse un accordo è già pronto, per quanto possa apparire innaturale, tra destra e sinistra sulle pensioni, che entrambe vorrebbero abolire, perché il bacino elettorale in cui attingono voti è lo stesso. In pratica la Francia dovrebbe adottare la tecnica e/o arte del compromesso, tipica dell’ Italia e della Germania. In pratica, nominare un primo ministro super partes, scelto nella società civile, autorevole e autonomo rispetto alle dinamiche partitiche. Molte sono le voci di dissenso rispetto a questa prospettiva e accusano Macron di aver creato lo stallo istituzionale; mettono in discussione anche il sistema maggioritario a doppio turno.Una riforma elettorale stabilizzerebbe il Paese e anche l’ Europa. Con la rigenerazione del presidenzialismo attraverso il parlamentarismo, la Francia fa un primo passo verso una democrazia consolidata , più inclusiva ed equilibrata, che l’ Europa aspettava da tempo. La Repubblica con un uomo solo al commando inizia a scricchiolare; del resto questo sistema che è un’ eredità gollista, voluta in un periodo storico particolare, la guerra in Algeria, non è più tale .
La Francia e il nuovo presidenzialismo
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