‘La gloria di primavera’: l’Opera di Roma celebra Alessandro Scarlatti

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Ci sono serate in cui la musica non solo suona, ma rinasce, è quanto accaduto lunedì 28 aprile al Teatro dell’Opera di Roma, dove per la prima volta “La gloria di Primavera” di Alessandro Scarlatti ha trovato casa tra le mura del Costanzi. Una prima assoluta per la capitale, un omaggio doveroso e emozionante nel trecentesimo anniversario della morte del compositore palermitano. A dare voce a questa rinascita è stata l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori Italiani, sotto la guida del Maestro Ignazio Maria Schifani, al suo esordio romano.

La scelta del titolo “La gloria di Primavera” non poteva essere più evocativa per raccontare un’opera che nasce nel segno della rinascita e della speranza, concepita per celebrare la nascita dell’arciduca Leopoldo, figlio dell’imperatore Carlo VI. Una serenata ricca e sontuosa, sia nell’impianto musicale che nel significato politico e simbolico, una composizione che nulla ha da invidiare alla scrittura più elaboratamente operistica dello stesso autore. Componimento che emerge dalle nebbie dell’oblio con tutta la sua bellezza intatta, grazie al lavoro certosino di riscoperta e valorizzazione da parte di artisti e istituzioni che credono nel potere della memoria e della conservazione.

Ignazio Maria Schifani, con gesto sobrio ma preciso, ha saputo cesellare le trame sonore della partitura con una lettura appassionata che ha ben evidenziato le metafore musicali presenti nella scrittura scarlattiana, lui stesso nell’intervista rilasciata a Oreste Bossini per il programma di sala afferma: “Conosco veramente tanto di Scarlatti, sia lavori conosciuti che ancora da eseguire, e posso affermare che questo è un lavoro davvero felice.”

L’Orchestra Nazionale Barocca, composta da giovani musicisti provenienti dai conservatori italiani, ha dimostrato una buona maturità esecutiva, affrontando le finezze timbriche e l’estrema fantasia strumentale della musica scarlattiana.

Sul palco, le quattro stagioni personificate: Jiayu Jin (Primavera), Martina Licari (Estate), Chiara Brunello (Autunno), Luca Cervoni (Inverno), si sono alternate in una “sfida” poetica, ciascuna con il proprio colore vocale e interpretativo, mentre il basso Antonino Arcilesi, nei panni di Giove, ha portato autorevolezza e profondità alla seconda parte della composizione. Le loro voci hanno reso vivi i versi e le immagini, dalla natura rigogliosa all’eco della guerra appena conclusa, toccando corde di pace, speranza, rinnovamento.

La grande varietà strumentale dettata dalla volontà di stupire con un’orchestrazione sempre diversa e i recitativi molto più brevi rispetto alle partiture operistiche hanno permesso a questa esecuzione integrale di arrivare al pubblico con grande naturalezza ed emozione. Ma ciò che rende “La gloria di Primavera” un’esperienza che supera il puro esercizio stilistico è l’attualità del suo messaggio: in un’epoca affaticata da crisi e conflitti, questo ritorno alla luce di un’opera dimenticata ci ricorda la capacità della musica di essere balsamo, visione e promessa. La primavera vince, sì, ma non per la sua bellezza esteriore: trionfa perché è un bellissimo simbolo di rinascita, di nuova vita dopo l’inverno, di possibilità.

In un’Italia che troppo spesso fatica a dare il giusto lustro al suo immenso patrimonio culturale, il concerto al Costanzi è stato anche un atto di responsabilità civile e artistica. Riportare in scena Scarlatti non è solo fare memoria: è restituire voce a un’identità che non si arrende all’oblio, è rendere fruibile un’eredità viva che, come la primavera, torna a sbocciare e lo fa nel modo più alto: in musica!

VOLTI DEL POTERE – STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA | CONCERTI
Alessandro Scarlatti (Palermo, 1660 – Napoli, 1725)
LA GLORIA DI PRIMAVERA (prima esecuzione 19 maggio 1716)
Serenata a cinque voci. Edizione moderna a cura di Thomas Griffin
Nella ricorrenza dei 300 anni dalla morte di Alessandro Scarlatti
DIRETTORE Ignazio Maria Schifani
SOLISTI: Primavera Jiayu Jin, soprano | Estate Martina Licari, soprano | Autunno Chiara Brunello, contralto | Inverno Luca Cervoni, tenore | Giove Antonino Arcilesi, basso
ORCHESTRA NAZIONALE BAROCCA DEI CONSERVATORI
Un progetto del Ministero dell’Università e Ricerca in collaborazione con il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo
Teatro dell’Opera di Roma, Piazza Beniamino Gigli 1 – 0648160214 – www.operaroma.it

Loredana Margheriti

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