La regia nascosta di Xi Jinping.

Un unico filo conduttore lega la guerra in Ucraina e il conflitto in Medioriente

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C’è un unico filo conduttore che lega la guerra in Ucraina al conflitto Israelo-palestinese e l’attacco dell’Iran ad Israele. Lo scopo è indebolire l’Occidente, con tutti i suoi valori e i suoi principi. Se guardiamo al panorama internazionale, ci accorgiamo subito che la Cina è l’unico grande antagonista degli USA e dell’Occidente in generale in questo secolo e all’uopo cerca di approfittare delle diverse crisi belliche. Il suo scopo è di accreditarsi sempre di più come la più grande super potenza ed in quanto tale sostituire gli USA nel ruolo che hanno avuto dal secondo dopoguerra ad oggi. Tornando al Medioriente, Israele rappresenta in quell’area, l’avamposto dell’Occidente. E tale viene considerato da tutti i Paesi di quell’area. Da tale ruolo derivano molte responsabilità, sia per i suoi alleati che per il suo stesso governo che non possono essere taciute.Iniziare una guerra con l’Iran vorrebbe significare coinvolgere l’intera regione mediorientale con conseguenze negative su vasta scala. Un impegno enorme non solo per Israele, ma anche per i suoi alleati occidentali. Ci si spiega, così, il pressing degli USA e dell’Ue su Netanyahu, proprio per scongiurare una tale eventualità e non sobbarcarsi un peso del genere.Nel mondo globalizzato ed interconnesso in cui viviamo anche le guerre si globalizzano e si interconnettono. E’ facile accorgersi di quanto scriviamo: basta rendersi conto che il conflitto mediorientale ha quasi del tutto cancellata l’attenzione verso la guerra in Ucraina, quindi nel cuore dell’Europa. Con la conseguenza che la Russia sta approfittando dell’aggressione iraniana per aumentare la pressione su Kiev e così riappropriarsi del suo ruolo di super potenza che deteneva fino a più di trent’anni addietro. deteneva. I dell’UE e degli USA sono proprio Il regime di Teheran si è schierato totalmente con Mosca e di questo va tenuto conto.E di questa situazione ne sta approfittando la Cina. Sostiene Mosca ma con il recondito scopo di ristabilire gli equilibri mondiali sanciti a Yalta. In effetti l’osservatore attendo si accorge che il gigante cinese si tiene lontano dai conflitti, li osserva, si accredita quale mediatore di pace, non spreca forze, ne’ soldi, non associala sua immagine ai paesi belligeranti, ma nel contempo cerca di penetrare i varchi lasciati liberi per accreditarsi sempre di più come l’unico antagonista dell’Occidente. Il tutto senza sforzi. Il momento è ideale per porre in essere questa strategia per la fragilità e l’indebolimento delle democrazie occidentali. Nel mondo Occidentale quest’anno ci saranno due grandi appuntamenti: le elezioni europee e quelle in USA . Giugno e Novembre. Fino a quel momento il rischio principale è la paralisi, l’incapacità a prendere decisioni ferme . L’UE e gli USA sono consapevoli di questa situazione anche se nel conflitto Mediorientale cercano di dissuadere Israele di prendere altre iniziative belliche. Parlando espressamente del nostro Continente, l’Europa, e tenendo conto che il suo ruolo di grande potenza sullo scenario mondiale si è affievolito, i prossimi anni saranno decisivi per il suo futuro e per la sua stessa esistenza politica ed economica, intesa in quanto Ue. Il suo assetto istituzionale non potrà più essere limitato ad una sorta di ordinaria amministrazione delle volontà e/o capricci dei governi dei singoli Stati che ne fanno parte. Dovrà smettere le vesti del convitato di pietra e aver la capacità di affrontare queste crisi che nei prossimi anni contrassegneranno sempre di più la storia dell’umanità.

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