‘La signora Sandokan’, spettacolo di Osvaldo Guerrieri diretto da Francesco Sala, in scena dal 14 al 16 marzo all’Altrove Teatro Studio-Roma

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Approda all’Altrove Teatro Studio , dal 14 al 16 marzo , LA SIGNORA SANDOKAN,spettacolo di Osvaldo Guerrieri , diretto da Francesco Sala .

La mattina del 26 Aprile 1911 “LA STAMPA” di Torino titolava in cronaca: Emilio Salgari si è ucciso a colpi di rasoio. Quanti sono a conoscenza dei particolari biografici e dell’immensa produzione di Emilio Salgari? Scrisse più di ottanta romanzi, circa cento racconti. Lascia con il suo gesto quattro figli e una moglie; Ida Salgari che sarà ricoverata nel Regio Manicomio,reparto indigenti. Ida parla con un’infermiera invisibile. Grida e implora, minaccia e prega.

Apre squarci sulla vita intima dello scrittore, sull’alcol, il rapporto tormentato con gli editori, le sue mitomanie, le infedeltà. Una vita d’artista, straordinaria, immaginosa e vulnerabile, faticosa e disperata di cui Ida è cronista e testimone. Con un linguaggio che mescola all’italiano accenti di verità padane, questa donna ci offre il ritratto di uno scrittore che fuori da apparati ufficiali ha saputo conquistare il cuore di molte generazioni di lettori. Non solo italiani.

Note di Regia
Parliamo del creatore del Corsaro Nero, l’inventore di mondi.
Emilio Salgari: uno scrittore italiano messo oggi in una periferia remota della nostra memoria.
Eppure agli inizi del Novecento le sue parabole fiammeggianti di brigantini, pirati, tesori, seducevano tutti i ragazzi del tempo. Oggi quella scenografia esotista è in qualche soffitta polverosa e ci rimane dentro un antico refrain più recente, quello dello sceneggiato Rai Sandokan. Il caso Salgari è anomalo: instancabile, maniacale, con una visione completa di emisferi sconosciuti anche se non s’era mai mosso dalla biblioteca torinese. La povertà e la solitudine lo condanneranno al suicidio. Il 25 aprile del 1911, Emilio Salgari si uccise facendo harakiri. Lascia un biglietto: “A voi editori che vi siete arricchiti colle mie opere, vi chiedo solo di pagare i funerali”. La sua ultima opera è stata Le meraviglie del Duemila. Qui i terrestri un domani parleranno con gli alieni e finalmente andranno su Marte con una spedizione spaziale.

Capite la sua capacità visionaria? Emilio Salgari suscitatore di splendide atmosfere guerresche, condivideva con i suoi lettori una visione. Si stipula subito un patto con gli spettatori dei suoi racconti che si astraggono dal verismo del loro salotto, del loro divano e si muovono con lui nelleterre più diverse e lontane. La percezione di un altro da sé reso innocente innocuo dalla distanza.

Un po’ come il mondo virtuale sui nostri computer: la giungla che sarebbe pericolosa e terribile sullo schermo del nostro personal computer si fa praticabile giardino e la sua superficie piatta, bidimensionale e rassicurante. Salgari è un contemporaneo perché esibisce un mondo immaginato e reale come emporio, come suk delle meraviglie: ogni capitolo una stazione dioggetti curiosi esposti consegnati a una loro innocuità e innocenza. Ancora oggi percepiamo nonostante la globalizzazione l’idea di un Oriente estraneo, deposito di sapienze e modi di essere indecifrabili. Quello che piace al pubblico dei lettori-dichiarava Salgari- è di seguire le gesta che corrispondono a quanto ciascuno vorrebbe fare nella vita e non è ancora riuscito a fare. Il segreto della popolarità per uno scrittore è narrare ciò che il lettore vorrebbe essere- I temi così attuali dell’altrove, dei sogni, dell’immaginario, dell’avventura e anche di ribellismo (pirati, corsari, briganti) fanno di Emilio Salgari un gigante della nostra Italia letteraria. Estroverso, non era riuscito a guidare nemmeno un brigantino all’Istituto Nautico ma con le parole fugava nell’irreale, peccava di eccessi Emilio Salgari: immaginava il mare come deposito inviolabile del meraviglioso. Il mare trascinante e misterioso e non è un caso che nel linguaggio odierno si dice “navigare in rete”. Quella che noi siamo abituati a chiamare realtà fisica, percepita solo a distanza, nel chiuso delle nostre case o in smart working, potrebbe essere soltanto un castello di carte della nostra immaginazione. Quello che noi osserviamo alzando e abbassando il mouse del nostro computer non è forse il bisogno di avere conferme della nostra realtà? Quello che consideriamo sicuro, perché reale, per gli artisti, per gli scrittori come Salgari, è invece un infinito ancora da scoprire. Viviamo immersi in un mondo a più dimensioni. Lo scrittore si infila in altri livelli dell’essere. Il mondo artificiale è utile quindi, se riesce a dare il via libera alla Fantasia. O esistiamo solo all’interno di un computer e prendiamo per buone le notizie che ci arrivano? Nel fondo della nostra anima c’è un’intima convinzione: l’incontro con l’inesprimibile, l’inafferrabile. Un mondo che cambia e ci cambierà ancora. E se gli autori di oggi tendono a ripiegare nell’intimo e non allargano gli orizzonti dal proprio microcosmo individuale: non hanno quasi mai dubbi, rifuggono dalla dissonanza, dal politicamente scorretto, persino dall’umorismo; cento anni fa c’era uno scrittore spregiudicato, consapevole dei tempi nuovi che anticipava, prevedeva, prefigurava tutti i sentimenti del mondo che stiamo vivendo. Eppure, la sua povertà, la solitudine trascineranno Emilio Salgari alla vibrazione di un suicidio terribile. Un gesto insano che in seguito accumunerà tutta la sua famiglia: morto suicida il padre, si suicideranno i figli. I fantasmi del sogno perseguiteranno anche la moglie Ida. La maledizione di un lavoro ideativo produttivo insostenibile gli porteranno in casa una strana maledizione. Lui che aveva conosciuto la popolarità con i suoi racconti, farà una fine spaventosa e desolante. Il nostro ultimo scrittore romantico dell’ Ottocento ci ha fatto vedere i suoi fantasmi di carta, riprodotti in quasi venticinque anni di instancabile attività, consegnandoli per sempre all’Epica e al Futuro.
Francesco Sala

LA SIGNORA SANDOKAN
Di Osvaldo Guerrieri
Con Viola Pornaro
Scene Fabiana Di Marco
Luci Pietro Pignotta
Costumi Anna Petrosino
Musiche a cura di NemoPoint
Assistente alla regia Luca Vergoni
Regia Francesco Sala
DAL 14 AL 16 MARZO
Altrove Teatro Studio – Via Giorgio Scalia, 53 Roma
LA SIGNORA SANDOKAN
Venerdì e sabato ore 20
Domenica ore 17
Biglietti: Intero 15€_ Ridotto 10€
Altrove Teatro Studio – Via Giorgio Scalia 53, Roma
Per informazioni e prenotazioni: telefono 3518700413, email ipensieridellaltrove@gmail.com

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