‘La tragedia di Amleto’: Teatro Basilica dal 10 al 15 dicembre

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Appuntamento al Teatro Basilica (Piazza di Porta S. Giovanni, 10) dal 10 al 15 dicembre con LA TRAGEDIA DI AMLETO PRINCIPE DI DANIMARCA, il celeberrimo dramma di Shakespeare in una nuova traduzione per la scena firmata dalla scrittirce e anglista Nadia Fusini, elaborata anche osservando le prove della compagnia. Lo spettacolo, diretto da Alessandro Fabrizi, propone quindi una riscrittura dinamica del testo nata inizialmente per la Festa di Teatro Eco Logico a Stromboli in una versione ambientata nella natura senza corrente elettrica per poi approdare in un adattamento urbano, sempre senza ausili artificiali, a Piazza Sempione lo scorso luglio e ora, per la prima volta, viene allestito nello spazio chiuso di un teatro, per quanto sui generis come il Basilica.

In scena un ristretto gruppo di attori capaci di esaltare la parola shakespeariana restituendone il senso profondo anche grazie a una messa in scena essenziale che conquista lo spettatore e porta in luce i tanti elementi che sottendono al capolavoro che da secoli affascina artisti e pubblico. I tormenti esistenziali di Amleto si incarnano in Alessio Esposito, Laura Mazzi è l’ambigua madre Gertrude, Maria Vittoria Argenti è Ofelia mentre gli altri personaggi sono affidati a Francesco Buttironi (Orazio, Guildenstern), Alessio Del Mastro (Laerte, Rosencrantz), Salvatore Palombi (Polonio, Osric, Secondo Becchino), Clemente Pernarella (Re Claudio) accompagnati dalla chitarra di Giovanni Ciaffoni su musiche di Gianluca Misiti e dello stesso Ciaffoni; costumi di Marina Sciarelli, ambientazione a cura di Emanuele Von Normann.

Lo spettacolo è prodotto da 369gradi in collaborazione con la Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli.

Note di regia

“Un ennesimo “AMLETO”, un “Amleto” in più. Lo ha tradotto per noi Nadia Fusini, lo ha riscritto pensando alla scena, assistendo alle nostre prove, ascoltando le parole dal corpo e dalla bocca degli attori. Non una traduzione lineare, da “testo a fronte”, ma una riscrittura dinamica, da parte di una studiosa che questo testo ha sondato in profondità. Di quest’opera celeberrima, T.S.Eliot scrisse che “lungi dall’essere il capolavoro di Shakespeare, il dramma è certamente un fallimento artistico”; il protagonista è “dominato da un’emozione inesprimibile perché in eccesso ai fatti quali appaiono”. Il principe Amleto vorrebbe essere uno studioso ma il fantasma del padre gli affida il ruolo del vendicatore, lui assume volentieri quello del fool e di fatto scardina la tragedia di vendetta. “Io ho dentro di me”, dichiara alla sua prima apparizione, “qualcosa che supera la scena”. Troppo intelligente, troppo ironico, troppo riflessivo. E dunque, forse, il genere teatrale che calza meglio a quest’opera, tra tutti quelli che elenca Polonio all’arrivo degli attori a corte, è quello di “poema illimitato”, per la quantità di direzioni che prende e gli stili che incorpora: dramma famigliare? tragedia di vendetta? giallo? meditazione filosofica, esistenziale? L’opera conserva tracce della leggenda medievale di Amleth narrata da Saxo Gramaticus, incorpora la filosofia dell’epoca e stimola molta di quella a venire, squarcia l’eroe tragico con le inquietudini dell’uomo moderno, e si riaffaccia nel teatro dell’assurdo e in Becket. Comunque sia, “poema illimitato” o “fallimento artistico” a quest’opera, nei secoli, non hanno saputo resistere centinaia di attori e attrici, registi e registe, di teatro e di cinema, di ogni parte del mondo. Anche noi non abbiamo resistito. Ma come avvicinarsi a quest’opera tanto imperitura quanto delicata? Noi ne abbiamo ricavato un copione per 8 attori e 15 personaggi, che si muovono su una scena nuda, o quasi, con elementi di costume e un’illuminazione priva di effetti, per giocare al gioco teatrale che offre lasciando spazio alla forza evocativa delle parole e dei corpi, affinché trovino albergo nell’animo dello spettatore, luogo insondabile dove, davvero, accade l’atto teatrale.”

                                                                                                                  ALESSANDRO FABRIZI

INFO E PRENOTAZIONI

info@teatrobasilica.com

+39 3929768519

TEATRO BASILICA P.za di Porta S. Giovanni, 10 Roma

10 e 11 dicembre ore 21.00; 13 e 14 dicembre ore 21.00; 15 dicembre ore 16.30

LA TRAGEDIA DI AMLETO PRINCIPE DI DANIMARCA

di William Shakespeare

una produzione 369gradi in collaborazione con Festa di Teatro Eco Logico

traduzione di Nadia Fusini

costumi di Marina Sciarelli

musiche di Gianluca Misiti e Giovanni Ciaffoni

ambientazione a cura di Emanuele Von Normann

assistente alla regia Silvia Ignoto

con Maria Vittoria Argenti (Ofelia, Primo Becchino); Francesco Buttironi (Orazio, Guildenstern); Alessio Del Mastro (Laerte, Rosencrantz), Alessio Esposito (Amleto); Alessandro Fabrizi (Fantasma, Attore, Prete); Laura Mazzi (Gertrude); Salvatore Palombi (Polonio, Osric, Secondo Becchino); Clemente Pernarella (Re Claudio) e Giovanni Ciaffoni alla chitarra

adattamento e regia di Alessandro Fabrizi

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