Lampedusa e le ondate migratorie crollate del 60 per cento

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La notizia che vale più di una raccolta dati è che a Lampedusa  questa estate  è stato il ritorno di Claudio Baglioni nella sua  dimora lampedusana assieme alla compagna e al cagnolino. “Torno sul luogo del delitto, anzi del diletto”, ha ironizzato Baglioni con un cronista al suo arrivo all’aeroporto. Le vacanze a Lampedusa del popolare cantautore valgono più di tanti proclami su come sia effettivamente cambiata la situazione sul fronte sbarchi.

A Lampedusa le ondate migratorie sono crollate drasticamente,  così anche gli sbarchi,  in un anno gli arrivi sono crollati del 60 per cento.

Sono i dati del Viminale a parlare. Il calo degli arrivi si attesta addirittura intorno al 60%. Si è passati dagli 89.401 di inizio agosto 2023 agli attuali 33.896.  Numeri che  che vengono confermati, con tutti i distinguo del caso, dalla direttrice di Sos Mediterranee Italia, Valeria Taurino.

“Crediamo i numeri del Viminale siano parziali – dice la responsabile della Ong – Molte più persone iniziano la traversata via mare e molti non arrivano sulle coste italiane a causa dei naufragi o delle intercettazioni della Guardia costiera, sia quella libica sia quella tunisina. Quindi la diminuzione degli arrivi si deve parzialmente anche alla politica di contenimento flussi che ha visto impiegare risorse italiane e europee con l’esternalizzazione delle frontiere e quindi con gli accordi fatti con Libia e Tunisia. Ma tutto questo è avvenuto a scapito del rispetto delle convenzioni internazionali e dimenticando ogni diritto umano”. In definitiva la Taurino si arrampica sugli specchi.

Foti: “Gli sbarchi crollano grazie alle politiche del governo Meloni”

Come dice il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, Tommaso Foti.

‘L’Italia continua a raccogliere i frutti del lavoro del governo Meloni sul fronte della lotta all’immigrazione selvaggia e clandestina. Secondo i dati del Viminale, nel 2024 gli sbarchi sono diminuiti di oltre la metà rispetto allo stesso periodo del 2023. Questi sono i risultati di politiche, come quelle proposte da Fratelli d’Italia, che sanno programmare e realizzare interventi strutturali a lungo termine e che offrono possibilità di cooperazione e sviluppo alle nazioni direttamente coinvolte nei flussi migratori. Capiamo la difficoltà delle peggiori sinistre politiche, ovvero quelle italiane che a corto di argomenti e puntualmente smentite dalla realtà di numeri e fatti, si trovano sotto l’ombrellone, costrette a inventarsi le solite polemicucce estive’, afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, Tommaso Foti.

In merito all’articolo pubblicato domenica 4 agosto sulle versione online de Il Secolo d’Italia, dal titolo “ Non sbarcano più: in un anno gli arrivi sono crollati del 60 per cento. I dati che zittiscono la sinistra”, SOS MEDITERRANEE precisa che non ha mai dichiarato che le convenzioni con Libia e Tunisia funzionano, come impropriamente titola e riporta tale articolo con un virgolettato non attribuibile a SOS MEDITERRANEE. L’associazione ha invece dichiarato che “non possiamo propriamente dire che la politica di esternalizzazione delle frontiere sia riuscita a contenere le partenze: semmai le ha rese più imprevedibili, pericolose e invisibili.”

Infine, la dichiarazione  diffusa dalla Dottoressa Taurino:

“I dati del Viminale possono essere letti, se non contestualizzati, come una diminuzione del numero di arrivi nei primi sei mesi del 2024 (dato diffuso -60%). Ma vanno analizzati tutti i fattori. E i dati vanno contestualizzati.

Prima cosa: i dati dei primi 6 mesi del 2024 sono inferiori rispetto a quelli del 2023 ma si tratta comunque di numeri simili a quelli del 2021 e del 2022.

Seconda cosa: Nonostante la rotta del Mediterraneo centrale (che un anno fa aveva registrato il più alto numero di attraversamenti da parte di persone migranti) mostri un numero più basso, resta comunque la rotta più attiva. La seconda rotta più attiva rimane quella del Mediterraneo orientale.

Terza cosa: le cifre delle persone morte e/o disperse in mare (nel solo Mar Mediterraneo nei primi mesi del 2024, oltre 1056 dati di Missing Migrants Project) è una cifra al ribasso, perché vengono tracciati solo i naufraghi ma non ci sono dati reali sulle partenze.

La narrazione diffusa in questi giorni sulla riduzione degli arrivi in Italia presenta diverse problematiche. Crediamo infatti che i numeri del Viminale siano parziali. Molte più persone iniziano la traversata via mare e molti non arrivano sulle coste italiane a causa dei naufragi o delle intercettazioni della Guardia costiera, sia quella libica sia quella tunisina. Quindi la diminuzione degli arrivi si deve parzialmente anche alla politica di contenimento flussi che ha visto impiegare risorse italiane e europee con l’esternalizzazione delle frontiere e quindi con gli accordi fatti con Libia e Tunisia. Ma tutto questo è avvenuto a scapito del rispetto delle convenzioni internazionali e dimenticando ogni diritto umano. Per cui nel complesso, non possiamo propriamente dire che la politica di esternalizzazione delle frontiere sia riuscita a contenere le partenze: semmai le ha rese più imprevedibili, pericolose e invisibili.

Infine, continuiamo a ripetere che – se guardiamo ad un arco temporale più ampio, come gli ultimi 10 anni – le migrazioni sono condizionate solo in parte da politiche pubbliche nazionali e europee.

Siamo certi che in futuro la testata e i suoi collaboratori saranno più attenti a citare correttamente le dichiarazioni riportate, o a chiedere direttamente all’associazione il proprio punto di vista.

Grazie, cordialmente

Barbara Antonelli

La replica a Sos Mediterranee

Appare chiaro, al di là dei distinguo della Sos Mediteranee, che i numeri del Viminale hanno confutato la narrazione delle Ong e della sinistra contro le politiche del governo Meloni sull’immigrazione e che preconizzavano una sostanziale inefficacia di tali misure. Invece, al di là dei toni, tale narrazione è stata smentita dai fatti. La rettifica di Sos Mediterranee non può quindi smentire i numeri diffusi dal Viminale, dati inoppugnabili. E cioè che il numero degli sbarchi è crollato del 60% in un anno.

Per quanto riguarda il titoletto contestato (“Gli accordi con Libia e Tunisia hanno funzionato”) la dottoressa Taurino ha dichiarato e viene ripetuto in questa rettifica: “La diminuzione degli arrivi si deve parzialmente anche alla politica di contenimento flussi che ha visto impiegare risorse italiane e europee con l’esternalizzazione delle frontiere e quindi con gli accordi fatti con Libia e Tunisia…”. Dove starebbe il titolo improprio?

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