“Non voglio condurre battaglie su temi personali, ma mi piacerebbe chiudere il passato con le scuse di Fratelli d’Italia e della Lega”. Nel libro che Matteo Renzi dedica all’ “Influencer Giorgia Meloni“, il senatore di Italia Viva ricorda anche alcune vicende personali, giudiziarie e non, che hanno ingiustamente riguardato i suoi cari causando disagi e sofferenze, la maggior parte delle quali viziate dagli attacchi dell’allora opposizione.
Tra tutti, anche quelli alla moglie Agnese Landini, insegnante. “Negli anni del governo Agnese è diventata professoressa di ruolo come tanti altri precari italiani. Ha fatto una gavetta di oltre dieci anni e le macchine del fango dei partiti della destra hanno scatenato contro di lei messaggi d’odio sui social. Sono gli stessi partiti che adesso parlano di privacy e di tutela della famiglia e che al tempo hanno superato il livello dell’infamia”, ricorda Renzi.
“A differenza di Meloni e Salvini – aggiunge Renzi – Agnese si è laureata, e contrariamente ai congiunti di altri non ha preteso incarichi in Rai o Mediaset. 60/60 alla maturità, 110 e lode alla maturità, tre figli cresciuti tra una supplenza e l’altra con un marito poco presente. Passi attaccare me ma non è giusto che abbiano attaccato persino lei. I nostri figli sono stati attaccati per essere saliti sullo stesso aereo di Stato su cui sale costantemente con tanto di foto ufficiali la figlia di Giorgia Meloni. Ma con la premier, che ha massacrato la mia famiglia e le famiglie dei miei amici e collaboratori, e che è tanto incapace di governare tanto la politica estera quanto le vicende economiche non c’è bisogno di scendere sul campo personale”, si legge ancora nel libro.
Giorgia Meloni guida da oggi il quinto governo più longevo della storia della Repubblica. Ha tenuto ad annunciarlo la premier stessa con un video: «Dopo due anni e mezzo abbiamo ancora il consenso della maggioranza dei cittadini, cosa non scontata, e la maggioranza è ancora coesa, cosa forse ancora meno scontata», ha sottolineato Meloni nel video con cui ha rivendicato il sorpasso sul governo Prodi: 887 giorni al timone contro gli 886 del Prof di centrosinistra (tra il 1996 e il ’98). Ora il prossimo competitor nella speciale classifica di longevità al governo è Matteo Renzi, che tra il 2014 e il 2016 governò 1.024 giorni. Che ne pensa l’interessato? Preoccupato? L’ex premier risponde direttamente dagli studi tv di Piazzapulita, ospite di Corrado Formigli. E con astuta zampata si rimangia le previsioni spesso diffuse sul fatto che Meloni è destinata a cadere. «Ma certo che mi supererà, arriverà fino a fine legislatura… Ha davanti ancora due governi Berlusconi, un Craxi e un Renzi, ce la farà», dice enigmaticamente il leader di Italia Viva. Difficile giudicare il grado di serietà della previsione. Quel che è certo, mette subito dopo in chiaro Renzi, è che però «la domanda non è quanto sta lì, ma che cosa ci sta a fare». E per l’ex premier, che a Meloni ha dedicato un libro tutt’altro che tenero intitolato in “suo onore” L’Influencer, la leader di Fratelli d’Italia oggi «è la negazione di tutto ciò che diceva. Abbiamo detto dal primo giorno che l’avremmo misurata sulle azioni. Ahinoi, oggi l’Italia è più povera di due anni fa. Meloni è credibile come una moneta da 3 euro».