Il discorso pronunciato da Mattarella alle Settimane sociali è stato una vera e propria lectio sulla democrazia, i suoi principi e i pericoli in cui si può incorrere con il ricorso alle semplificazioni in nome di una presunta stabilità. Il Presidente in modo velato manda un preciso messaggio ad una maggioranza di destra tentati proprio da una rincorsa alla semplificazione in nome di una presunta stabilità .Ma non risparmia nemmeno le opposizioni che tendono a delegittimare l’avversario . Sembrano tutti intenti allo scontro e nessuno cerca la via del dialogo. E se a destra aumentano le tensioni tra gli alleati per le prossime nomine nei vari enti di Stato, sulla guerra in Ucraina rispetto alla quale la Lega non nasconde il suo disappunto, né nasconde la sua simpatia per Putin, a sinistra le cose appaiono ancora più complicate . Viene preso come modello quello francese che vede uno schieramento di tutte le forze ostili all’estrema destra di Le Pen per fermarne l’ascesa al potere, anche se lo schieramento è di fondo è durerà il tempo del ballottaggio, perché è risaputo che sono divise sulla politica estera, sull’economia, sul Medio Oriente e sull’Ucraina. In Italia la situazione non è molto diversa; le forze di opposizione di mostrano insieme a qualche convegno ma nulla di più . La leader del Pd, maggiore partito di opposizione, parla di caduta di veti. Ma le divergenze con le altre forze di opposizione si accentuano sempre di più. Il Movimento 5 Stelle in Europa bussa alla casa di una sinistra ostile all’Ucraina è molto filo- russa e fa sapere che che non vuole accordi con Italia Viva di Renzi e con Azione di Calenda. Nel Movimento ci sono molti dissenzienti rispetto alla linea del segretario, Giuseppe Conte , che continua a dialogare in modo serrato con il Pd. In effetti alcuni vorrebbero tornare alle origini e magari ai ‘ Vaffa’ . Possiamo tranquillamente affermare che il tanto sbandierato e ‘agognato ‘ campo largo, si presenta come un groviglio di intese casuali e di facciata, pieno di ambiguità, alla cui tenuta non credono gli stessi partecipanti. Rimane uno scontro tra culture non meglio definite , ma minoritarie rispetto al popolo che viene sempre più estromesso da una democrazia tanto evocata e della quale è l’unico azionista.
Le opposizioni cercano l’unità ma sono minate da dissidi interni
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