“Una sentenza politica che ha violato lo stato di diritto in Francia”. Con queste parole Marin Le Pen bolla la decisione del Tribunale di Parigi che l’ha giudicata colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici. Il numero uno del Rassemblement National è stata condannata all’ineleggibilità 5 anni con applicazione immediata, decisione che di fatto la esclude dalle elezioni presidenziali in programma nel 2027. Per leader di estrema destra la corte parigina ha previsto quattro anni di prigione, di cui due da scontare con la condizionale e altri due con il braccialetto elettronico. Al telegiornale delle 20 di Tf1 la capogruppo del Rassemblement National all’Assemblea Nazionale ha detto che “lo stato di diritto è stato totalmente violato dalla decisione, poiché il magistrato ha impedito il ricorso”.
“Milioni di francesi sono indignati. In Francia, nel paese dei diritti dell’uomo, dei giudici hanno applicato le leggi di un regime autoritario. E’ un giorno funesto per la nostra democrazia, con milioni di francesi privati della loro candidata”. “Sono eliminata ma in realtà ad essere eliminata è la voce di milioni di francesi”, ha aggiunto la Le Pen. Ora si pensa al futuro e il legali della leader di RN annunciano che faranno appello alla decisione di primo grado. L’orizzonte resta il 2027 quando si svolgeranno in Francia le elezioni presidenziali. La Le Pen vorrebbe candidarsi ma, ad oggi, nulla è sicuro. Dalla destra francese non escludono che la decisione sull’appello possa arrivare subito dopo le elezioni a riprova di una decisione politica della magistratura parigina.
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