Donald Trump ha deciso di venire sabato scorso a Roma , per omaggiare la salma di Papa Francesco, ma anche per dare un segnale, a modo suo s’ intende , di distensione agli alleati europei. Voleva che restasse una prova per immagini della sua intenzione di non rompere definitivamente con i vecchi e storici alleati, nonostante li avesse chiamati : ” parassiti”. A cento giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca, vedremo se quelle immagini in Vaticano sono un segnale concreto o solo propaganda. E in quanto all’ Ucraina, sarà il test decisivo per capire a che punto sono le relazioni tra Usa ed Europa. Si parla di una tregua imminente, ma quali sono le condizioni? Putin, ha fatto capire senza fraintendimenti , che vuole la Crimea e contestualmente il riconoscimento internazionale dell’ Onu , per l’ annessione. A questo va aggiunto che il Cremlino non intende rinunciare a quelle parti di territorio occupate a partite dal 2022 e chiede che tutte le sanzioni varate dall’ Europa vengano cancellate, oltre ad una nuova intesa sul grano ucraino. Ma nessuno ancora deve comprendere cosa Putin, sarebbe disposto a concedere Zelensky per mettere l’ Ucraina al riparo da eventuali ripensamenti del Cremlino . E’ escluso, a priori l’ ingresso nella Nato. Intanto l’ inviato a Mosca della Casa Bianca, Witkoff , assicura che manca solo qualche dettaglio per un’ intesa . Possiamo dire, allora, che le strette di mano in Vaticano hanno prodotto qualcosa di positivo? Se dobbiamo rimetterci alle apparenze , dobbiamo constatare che la morsa della Russia intorno all’ Ucraina, si fa sempre più stringente , con la tacita , forse , complicità di Donald Trump che potrebbe abbandonare da un momento all’ altro l’ Europa al suo destino. Se quelle strette di mano non dovessero, entro maggio, dar seguito a risultati concreti, allora capiremmo perché Trump avesse tanta fretta di rientrare a Washington. Auguriamoci che quelle immagini in Vaticano di sabato 26 aprile 2025 , non siano solo pie illusioni.
Le strette di mano tra Trump e Zelensky sono una speranza. Intanto Putin va avanti
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