L’effetto Serra sul campo largo a Piazza del Popolo di Roma rende visibile la forte divisione politica e progettuale del mondo della sinistra

Date:

Tocca quota 50.000 presenze l’iniziativa ‘Una piazza per l’Europa’ a Roma, visto che a riempire Piazza del Popolo per la manifestazione a sostegno dell’Unione Europea sono presenti diverse anime: dall’Anpi alla Comunità di Sant’Egidio, dalla Cgil alla comunità ucraina in Italia. Ed è sulla questione della difesa che c’è una forte e secca divisione. C’è chi approva il piano di riarmo lanciato da Ursula von der Leyen e chi non vuole sentir nemmeno parlare di armamenti. “Più armi portano a più guerra, molto semplicemente”, dice un ragazzo. Di diverso avviso sono i membri della comunità ucraina in Italia che chiedono più forza da parte dell’Ue nella difesa del loro paese: “Dovete ricordarvi che dietro di voi c’è l’Ucraina che combatte per libertà e indipendenza quindi vi chiediamo aiuto perché fino adesso non è che l’Europa abbia fatto più di tanto”, dice una signora ucraina. “È il momento di aprire questo dibattito e di costruire un sistema europeo di difesa perché la sicurezza dell’Europa e del mondo è a rischio con il prevalere di questi nazionalismi”, afferma Simone che è membro del Movimento federalista europeo, sceso in piazza con le sue bandiere bianco verdi. Una piazza senza simboli di partito, ma che ha visto la partecipazione di Pd, Avs, Azione, +Europa e Italia Viva. Ampia diversità sull’idea di difesa dei valori europei

La manifestazione ideata e convocata da Michele Serra è, senza alcun dubbio, stata quella di complicare la vita ad Elly Schlein visto che il giornalista ha reso plastico il deserto progettuale del suo campo largo.

La manifestazione europeista di piazza del Popolo non aveva fatto i conti con il mondo di Elly: coi suoi «no» al riarmo nazionale e i «sì» alla difesa europea, la segretaria Pd ha tentato di dare una parvenza di credibilità alla contrapposizione all’europeo piano ReArm di Ursula von der Leyen. Purtroppo per lei in Europa ciò ha dimostrato una cosa sola: il clamoroso isolamento del Pd dalla famiglia dei socialisti e dai governi dei 27, che sono tutti concordi con la necessità di rilanciare gli investimenti nella Difesa continentale. Peggio è andata dentro i confini nazionali, con un Nazareno dilaniato al proprio interno e mai stato ufficialmente così distante dal Quirinale sul dossier dirimente delle politiche europee. Questo ci dice, senza nessun appello, che l’attuale leadership dei dem non possiede i presupposti che formano una leadership.

Questa piazza sui temi della pace, della guerra, del ruolo dell’Europa, non ha risposte ma solo domande, visto che rende visibili solo punti interrogativi, visto che il Pd è chiamato a fornire le risposte a piazze come questa.

Se la kermesse europeista avrebbe voluto, e dovuto mostrare, che tutti insieme quelli del campo largo possono farcela a contendere la partita alla destra, l’effetto Serra ha mostrato in Eurovisione l’esatto contrario: è il campo delle contraddizioni insanabili, che si trovano, guarda caso, proprio all’interno del Pd. Il «non perdiamoci di vista», con cui Serra ha chiuso la kermesse, rende visibile l’inconsistenza progettuale dei leader della sinistra che possono inaugurare il proprio successo illusorio solo nel mondo fantastico dei sogni.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati