In questi giorni il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sta mettendo in campo, l’ ennesimo e forse ultimo tentativo, per arrivare ad un cessate il fuoco. E’ chiaro che da qui ad una settimana, la sua capacità di incidere si ridurrà a zero, per quanto riguarda il conflitto mediorientale, soprattutto se vincerà Donald Trump. Biden comunque sembra non arrendersi e perciò ha incaricato il suo Segretario di Stato, Antony Blinken, di compiere l’ ennesima missione esplorativa. A tutti i suoi interlocutori, Giordania, Emirati Arabi, Qatar e Arabia Saudita, Blinken sottoporrà il piano americano per il dopo guerra. Il documento elaborato dalla Casa Bianca, in sostanza, parte dal presupposto che Israele ha ormai raggiunto il.suo obiettivo primario: disarticolare l’ organizzazione militare di Hamas. Ne consegue che dovrebbe lasciare Gaza limitandosi a controllarne i confini. La sicurezza potrebbe essere affidata ad una forza militare costituita dai Paesi arabi moderati con la presenza nel governo dell’ Autorità palestinese.Lo schema è più o meno il solito, ma il Presidente Usa è convinto che con l’ uccisione di Sinwar, il capo di Hamas, si può immaginare uno scenario di pace. Ma le prime risposte, tutte negative, sono arrivate dagli interlocutori di Biden . In primis, Netanyahu che ha ribadito che l’ operazione militare non è terminata ed in ogni caso non vuole cedere a nessuno altro la vigilanza su Gaza. I Paesi arabi moderati e il Qatar, hanno ribadito il loro ruolo di mediazione, ma non intendono inviare soldati a Gaza per stanare i terroristi di Hamas. Ultima di queste ore, un altro bombardamento di Israele su Gaza che ha provocato centoquaranta morti e l’ invito , o meglio l’ ordine, all’ Unrwa, agenzia ONU, di lasciare la Striscia. Quindi il disegno di Biden è naufragato sul nascere. Al momento l’ unica iniziativa è quella del Presidente egiziano, Al Sisi, che propone due giorni di tregua, in cambio della liberazione di quattro ostaggi nelle mani di Hamas. Le iniziative diplomatiche in medioriente, si incrociano inevitabilmente con la campagna elettorale statunitense. Negli ultimi giorni si parla con insistenza della comunità arabo-america, che da sempre è vicina ai democratici , questa volta pare intenda appoggiare Trump perché delusa dall’ appoggio incondizionato che Biden e Kamala Harris, danno ad Israele. La candidata democratica è seriamente preoccupata, ma non può certo perdere il sostegno della comunità ebraica che è costituita da circa sette milioni di ebrei americani. Di solito il 70% della comunità appoggia i dem e questo Harris sa bene che non è un dettaglio da trascurare.
L’estremo tentativo di Biden di arrivare ad un cessate il fuoco a Gaza
Date: