“Il quartier generale della missione UNIFIL, a Naqoura e le posizioni vicine sono state colpite ripetutamente”, si legge in un comunicato ufficiale. Un carro armato Merkava dell’IDF ha sparato, questa mattina, direttamente contro una torre di osservazione presso il quartier generale di UNIFIL. Colpendola e provocando la caduta di due soldati delle Nazioni Unite che sono stati feriti, ma fortunatamente le loro condizioni non sono gravi. I due militari di origini asiatiche, sono stati ricoverati in ospedale per ulteriori cure. Un attacco, questo, che si inserisce in un contesto di crescente tensione lungo la Linea Blu dove, negli ultimi giorni, si sono verificati diversi scontri tra l’IDF e membri di Hezbollah nel Libano meridionale. Un errore? Una provocazione? Una follia? Un mix di insensate giustificazioni che rendono, a questo punto, davvero incandescente un clima già di per sé rovente. Un paese che aderisce all’Onu spara su militari impegnati in operazioni di pace e sicurezza della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite. Qualcuno fermi la follia, aveva gridato da Gerusalemme il vicario custodiale padre Ibrahim Faltas. Il realtà, a questo punto, ci vorrebbe qualcuno che intervenga in nome della giustizia sociale più che della pace oltremodo essenziale. Ormai è inaccettabile tutto. E mentre il premier ucraino gira l’Europa a caccia di sostegni militari, in soldi e armamenti, qui si continua a inveire su popolazioni inermi, su Stati autonomi, sui militari provenienti da tutto il mondo che non hanno lasciato le loro case per fare la guerra ma per insegnare a proteggere il prossimo in nome della pace. Una pace che oggi più che mai assume il falso amaro sapore della retorica di chi dovrebbe imporsi con tutti i mezzi per scongiurare una guerra planetaria che ormai sembra essere alle porte. Chi può intervenire nicchia, di non deve farlo lo fa e chi è inerte viene colpito ingiustamente. Ma il mondo in quale direzione va? Dove sono i veri leader? I veri statisti di grande spessore umano, politico e peso internazionale sono stati sostituiti da ignavi inquilini dei palazzi del potere.