l’Italia stretta nella morsa di una campagna elettorale permanente

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Non è una novità . E’ una continua sfida alla ricerca del consenso che sta ingenerando una vera e propria paralisi legislativa. L’ anno si conclude con un evidente e sostanziale immobilismo dietro al quale si scontrano i partiti della maggioranza di centrodestra e quelli di opposizione di centrosinistra. L’ opposizione si sta sempre più avviando sulla strada della radicalizzazione, tant’è che il leader dei 5 stelle, Giuseppe Conte, nel dibattito pubblico è sempre più efficace dei vertici del Pd. Sembra che sia lui a trascinare nel dibattito una forza politica molto più grande e ben radicata nel Paese da decenni; in effetti la Schlein non propone altro che un maggior investimento sulla Sanità che per quanto essenziale non può essere l’ unico tema che riguarda il Paese. Ad esempio sulla questione della legge di bilancio, Giuseppe Conte non fa sconti alla maggioranza. E questo è un terreno per la maggioranza di governo pieno di buche e di crepe che potrebbe minarne la stabilità. Ma non sarà così, perché l’opposizione e soprattutto il Pd non riesce ad elaborare una proposta alternativa. Allora vanno alla ricerca di altri terreni di scontro come ad esempio la questione dei migranti. Nonostante il decreto legge del governo, non è escluso che si apra un nuovo fronte di scontro con la magistratura. Per non parlare poi della sicurezza su cui la sinistra insiste,ma senza proposte concrete, soprattutto dopo il rapporto di ECR che ha definito la Polizia di Stato razzista. Ma questo è un tema complesso e scivoloso per le opposizioni, perché insistere su questo tasto, rischia di aumentare nell’ opinione pubblica la sensazione di voler incrementare il lassismo verso certi fenomeni criminali. L’ intervento del Presidente Mattarella, a difesa delle forze dell’ordine, dovrebbe insegnare qualcosa. Del resto il Quirinale è preoccupato dalla paralisi e l’immobilismo legislativo che si sta ingenerando. Mancano , ad oggi, le soluzioni su come restituire alla Corte Costituzionale l’integrità dei componenti. Intanto tra poche settimane se ne dovranno sostituire altri tre. Quello che manca è un sereno dialogo tra maggioranza e opposizione per raggiungere rapidamente ad un’ intesa. Allo stato finiremo l’ anno in corso ed inizieremo il nuovo all’ insegna della paralisi. E non si esclude che la Premier , alle strette, potrebbe pensare alle elezioni anticipate. Certo bisogna trovare un argomento che giustifichi un passo del genere. Possiamo ipotizzare che lo scontro con la magistratura e il problema della sicurezza, tanto caro a Salvini, potrebbero costituire la goccia che fa traboccare il vaso.

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