Il “Lunar GNSS Receiver Experiment” o “LuGre”, interamente progettato e costruito in Italia, è tra la strumentazione a bordo del Falcon 9 di Space X che ieri ha lasciato il Kennedy Space Center in California per raggiungere la Luna. Si tratta di uno strumento in grado di recepire segnali Gps (Global Positioning System) e Galileo (l’equivalente europeo del Gps) ben oltre le loro orbite di azione, permettendo così di determinare, con precisione, posizioni nello spazio, così come succede sulla Terra.
Ci sono, infatti, ben trentuno satelliti, controllati dagli Stati Uniti, che orbitano intorno al nostro Pianeta. Ogni qual volta si voglia conoscere la posizione di un oggetto, del proprio cellulare, per esempio, quattro o più dei trentuno satelliti mandano segnali ad un ricevitore (in questo caso, il telefono stesso) per poi procedere alla “triangolazione”: calcolando la distanza del dispositivo da ciascuno dei satelliti, è quindi possibile individuare la posizione esatta dell’oggetto e con opportuni ricevitori, la stessa tecnologia permette di individuare posizioni esatte anche nello spazio. Ad oggi, non sono mai stati recepiti segnali ad una distanza che superasse quella mediana tra Terra e Luna, ovvero circa 192mila chilometri dal Pianeta. I satelliti orbitano a circa mille chilometri dalla superficie terrestre.
Per quanto si tratti comunque di un risultato mirabile, LuGre è in grado di recepire segnali migliaia di volte più deboli rispetto a quelli che arrivano sulla Terra, aprendo le porte dell’esplorazione permanente del nostro unico satellite naturale, a più di 384mila chilometri dalla Terra. L’allunaggio è previsto per l’inizio di marzo; nel frattempo, l’Asi ci tiene a sottolineare come LuGre confermi la sempre più fondamentale presenza dell’esperienza italiana nei progetti di esplorazione spaziale più ambiziosi.