CdM: Ok alla manovra da 30 miliardi. Arriva la carta nuovi nati da 1.000 euro

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Via libera dal consiglio dei Ministri alla Manovra finanziaria. Da quanto trapela dal Mef dovrebbero essere previsti interventi per 30 miliardi lordi. Sicuramente saranno ‘stanziati’ 3,5 miliardi di euro provenienti da banche e assicurazioni, come annunciato dal vice premier e leader della Lega, Matteo Salvini, per la sanità pubblica.

Il disegno di legge di bilancio, fa sapere il ministero dell’Economia in una nota, in linea con l’approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Vengono “confermate e potenziate le misure sui congedi parentali” e viene “introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato”.

Inoltre vengono resi strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso. Significativo il capitolo pensioni: “sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro”.

Sul fronte “lavoro e imprese”, nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. La Manovra conferma inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Cambiano le detrazioni, con un primo assaggio di “quoziente familiare”. Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa. Arrivano tagli del 5% ai ministeri. Si lima il contributo da chiedere al settore bancario. Prende forma la terza manovra del governo Meloni, che arriva sul tavolo del consiglio dei ministri. Mette sul piatto risorse per circa 25 miliardi e si inserisce nel solco tracciato dalla precedente, confermando taglio del cuneo e riduzione dell’Irpef, che anzi diventano strutturali, oltre alle misure per la natalità. Ma prova anche a dare la misura del braccio di ferro vinto sul fronte dei “sacrifici”.

Tra le misure fiscali la Manovra conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.

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