Maria Rosaria Boccia, del caso Sangiuliano, finisce il 2024 con una raffica di querele, per portare in tribunale di tutto e di più

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“Maria Rosaria Boccia contro tutti” titola Dagospia di Roberto D’Agostino. L’influencer di Pompei del caso Sangiuliano che ha portato alle dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha scatenato scatenato i suoi legali con una raffica di denunce.

La Boccia, ex amante del ministro dopo aver denunciato l’ex direttore del Tg2 per calunnia e atti persecutori e a sua volta sotto inchiesta a Roma per “violenza e minacce” ai danni dello stesso Sangiuliano, avrebbe deciso di querelare la deputata Annarita Patriarca di Forza Italia, il professor Francesco D’Andrea, Fabrizio Corona, la celebre avvocato divorzista Annamaria Bernardini de Pace, il capo ufficio stampa del Ministero della Cultura Andrea Petrella, Massimo Magliaro, e il giornalista super-esperto di gossip Davide Maggio, fondatore dell’omonimo cliccatissimo blog.

Ma le denunce di rivalsa della Boccia riguarderebbero anche Paolo Mieli per la sprezzante definizione da lui data nei suoi confronti in una memorabile puntata di In Onda su La7, qualche settimana fa. L’editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera aveva chiamato Maria Rosaria “pompeiana esperta”, e non si capiva dove finiva la reale riflessione e dove cominciava il sarcasmo.

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