“Il fascismo, con il regime della Repubblica Sociale Italiana, fu complice della ferocia nazista”. Sono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia commemorativa dell’80esimo anniversario della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli. “Ad Ampezzo, la Repubblica rende oggi onore a quanti hanno contribuito alla causa della libertà, animando l’esperienza delle ‘zone libere’, delle Repubbliche partigiane”. “Da Montefiorino all’Ossola, dall’Alto Monferrato alla Valsesia, alla Carnia, venne offerto l’esempio di genti che non si contentavano di attendere l’arrivo delle truppe alleate ma intendevano sfidare a viso aperto il nazifascismo, dimostrando che questo non controllava né città né territori, mettendo a nudo quello che era: truppa di occupazione”, ha spiegato il capo dello Stato.
“Un’estate, un autunno, di ansiosa attesa e, insieme, di intensa preparazione di una nuova Italia, dopo gli anni bui del fascismo. L’offensiva alleata contro la Linea Gotica e l’azione delle formazioni partigiane mettono a dura prova le forze tedesche e della Rsi e conseguono l’obiettivo indicato di dar vita a forme a esperienze di autogoverno territoriale. Oggi, qui, ad Ampezzo, rendiamo onore ai Friulani che, con la Repubblica Partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli, vollero battersi per la loro terra, per le loro radici, per quei valori di solidarietà che hanno sempre caratterizzato la convivenza tra queste montagne. Una Repubblica, anello di quella corona di ‘zone libere’ che avrebbe contribuito a dare il senso del nascere, dopo quello dissoltosi nell’estate del 1943, di uno Stato ‘nuovo’, con un ordine costituzionale che non vedeva più sudditi bensì cittadini”. “Il fascismo – dice Mattarella- con il regime della Repubblica sociale italiana, era complice della ferocia nazista. Oggi storia e memoria si incontrano. Con le contraddizioni e le sofferenze che accompagnano gli eventi bellici. E la vocazione di pace del nostro Paese è segno che tutto questo non è passato invano. Oggi la Repubblica, qui, in Friuli, riconosce in queste popolazioni, in Carnia, radici della nostra Costituzione, che alimentano la nostra vita democratica”, conclude il capo dello Stato.