Un enorme e pericoloso buco sta condizionando le sorti del pianeta negli ultimi tempi. E, in questo caso, il pericolo non arriva certamente dal buco dell’ozono ma dalla precaria vacatio che aleggia intorno al Campidoglio di Washington. Con un presidente, ormai scaduto nel suo mandato, come Joe Biden la governance dell’alleato storico israeliano non può essere più tenuto a bada dalla Casa Bianca che a novembre vedrà eleggere il suo nuovo inquilino e che non è affatto detto che sia la prosecuzione politica di Biden. Così Israele fa quello che vuole, incurante della posizione americana anzi forse ammiccando con il Cremlino che potrebbe essere il prossimo alleato di ferro del paese Ebraico. Cremlino che riesce a tenera a bada l’Iran, quest’ultimo pur consapevole del doppio tavolo da gioco sul quale sta giocando lo scafato Putin, nelle ultime settimane con l’intento di recidere lo storico cordone ombelicale  tra occidente e Israele, in modo da entrare dalla finestra nel medio oriente che conta. In tutto questo l’Unione Europea è totalmente assente e gioca una partita che si disputa su un altro tavolo da gioco del casinò del mondo dove sono stati fatti accomodare i più piccoli per spessore politico ed economico. Alla fine il mondo, in queste ore, intendo nel vedere una versione rimaneggiata alla meglio del primo film del grande Troisi del 1994: “Ricomincio da tre”. Solo che nella versione originale della pellicola c’era da ridere a differenza di questa attuale situazione dove c’è solo da piangere, e a piangere sono la parti più deboli e indifese di intere popolazione.