Il presidente israeliano Benyamin Netanyahu ha fatto sapere che Israele non ha “alcun interesse a scontrarsi” con la Siria. Intanto, non si fermano i raid aerei israeliani su Gaza. Quattordici persone sono rimaste uccise e altre trenta, tra cui donne e bambini ferite, a causa degli ultimi attacchi di questa mattina. Secondo alcune testimonianze, uno dei raid più letali si è verificato a nord di Gaza, nella città di Izbat Beit Hanoun, dove è stata colpita una tenda che ospitava sfollati. In un altro attacco, un proiettile dell’artiglieria israeliana ha centrato un’area residenziale, a Beit Hanoun, uccidendo un uomo, la moglie e due figlie. Gli altri attacchi sono avvenuti a ovest e nel centro di Gaza City. Un alto funzionario di Hamas afferma che “c’è un’eccellente opportunità” per annunciare un accordo sugli ostaggi e una tregua nella Striscia di Gaza entro fine anno se Trump riesce a convincere Netanyahu. Migliaia di persone hanno manifestato questa sera in diverse città di Israele per mantenere la pressione sul governo affinché ottenga il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza.