Libano e Striscia di Gaza sempre più sotto attacco dell’esercito israeliano. Tra ieri sera e stamattina, nel del Libano dopo un raid contro un hotel usato come residenza dai reporter, sono rimasti uccisi tre giornalisti mentre, nell’enclave palestinese, si registrano diverse di vittime. Sarebbero almeno diciotto le persone morte dopo l’attacco contro una scuola diventata rifugio per gli sfollati nel campo profughi di Nuseirat, nel corso del quale sono rimaste ferite, anche, 42 persone. Secondo l’Idf, l’esercito israeliano nell’edificio si nascondevano agenti di Hamas che stavano pianificando attacchi contro lo Stato ebraico. L’esercito israeliano ha, poi, sferrato un attacco, anche, nel sud dell’enclave palestinese, contro un’abitazione a Khan Younis provocando 23 morti. Nel nord della Striscia di Gaza, invece, secondo fonti sanitarie, un attacco aereo contro un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia ha provocato l’uccisione e il ferimento di circa 150 civili, tra cui donne e bambini. I soccorritori. Non si arresta, quindi, l’offensiva israeliana nel Paese dei cedri dove è stato sferrato un raid aereo che ha preso di mira una hotel usato come residenza dai giornalisti a Hasbaya, nel sud del Paese, a poco meno di cinquanta chilometri da Beirut. Ci sarebbero almeno tre morti e due feriti. Secondo il bilancio sono morti un cameraman e un tecnico che lavoravano per l’emittente filo-iraniana Al-Mayadeen e un cameraman di Al-Manar, la tv di Hezbollah. Ieri sera, Israele, aveva diramato, prima dell’attacco, avvisi di evacuazione per edifici nella zona considerati covo di Hezobollah.